Banche, la Borsa punta al terzo polo
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha visto un'impennata del titolo in Borsa, chiudendo a 6,16 euro con un incremento dell'11,6%, a seguito dell'acquisto del 5% delle sue azioni da parte di Banco Bpm. Quest'ultimo, beneficiando anch'esso dell'operazione, ha visto il proprio titolo salire a 6,97 euro, con un aumento del 3,05%. Banco Bpm, inoltre, prevede di salire al 9% in Mps dopo l'opa su Anima, aprendo così la strada a una possibile fusione con la banca senese, sebbene il processo non sia scontato e i tempi non saranno brevi.
L'acquisto del 15% di Rocca Salimbeni da parte del Tesoro rappresenta il prodromo della nascita del terzo raggruppamento bancario italiano, contribuendo a ridisegnare gli equilibri della finanza nazionale. Tre figure chiave emergono in questa operazione: Giuseppe Castagna, amministratore della Banca Popolare di Milano, l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e Francesco Milleri, presidente di Delfin.
L'operazione, ben orchestrata e condotta nel più stretto riserbo, ha permesso al ministero dell'Economia, guidato da Giancarlo Giorgetti, di raggiungere due obiettivi principali: costituire un nucleo solido di investitori italiani a presidio di Mps, che rischiava di finire in mani francesi, e aprire la strada a Banco Bpm per la costruzione di un nuovo polo bancario di dimensioni europee.
Il mercato ha accolto positivamente l'ingresso nel capitale di Rocca Salimbeni di Bpm, che ha rilevato il 5%, di Anima, che ha aumentato la propria partecipazione al 4%, del gruppo Caltagirone con il 3,5% e di Delfin, eredi Del Vecchio, anch'essi con il 3,5%.