Trump vince, Wall Street vola, Europa arranca
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La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi ha avuto un effetto immediato sui mercati finanziari, con Wall Street che ha registrato nuovi record grazie alle aspettative di politiche fiscali ultra-espansive a sostegno delle imprese. Le promesse di tagli delle tasse, deregolamentazione e dazi hanno alimentato l'ottimismo degli investitori, spingendo l'S&P500 e il Dow Jones a toccare massimi storici. I colossi bancari, in particolare, hanno beneficiato di questa euforia, con guadagni significativi per Jp Morgan e Bank of America.
In Europa, tuttavia, la situazione è stata diversa. Le borse europee hanno chiuso sotto la parità, con Milano e Madrid in ripida discesa. Gli analisti di Barclays hanno sottolineato che le tariffe commerciali promesse da Trump rappresentano un rischio chiave per l'Europa, suggerendo che i titoli azionari europei continueranno probabilmente a rimanere indietro rispetto a quelli statunitensi su base relativa.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha innescato un prepotente rally di Wall Street, con l'appetito per il rischio che ha spinto gli indici a nuovi massimi. Tra i settori più performanti, spiccano i colossi bancari, con Jp Morgan che ha registrato un incremento dell'11% e Bank of America dell'8%. Jamie Dimon, CEO di Jp Morgan, ha confermato che rimarrà alla guida della banca, declinando la possibilità di un ruolo apicale nella futura Amministrazione Trump.
Le implicazioni della vittoria di Trump sono molteplici e complesse. Dopo la conquista del Senato da parte dei repubblicani, che sembravano destinati a conquistare anche la Camera, è importante ricordare che le passioni politiche e le battaglie culturali non si riflettono bene sui mercati, e in effetti raramente lo hanno fatto in passato. Donald Trump è un personaggio a dir poco divisivo e i lettori avranno le loro forti opinioni su di lui.