Noa Argamani parla per la prima volta dopo la prigionia a Gaza: "Non dimentichiamo gli altri ostaggi"

Noa Argamani parla per la prima volta dopo la prigionia a Gaza: Non dimentichiamo gli altri ostaggi
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A cura di Ida Artiaco "Sono a casa ora, ma non possiamo dimenticare gli ostaggi che sono ancora tenuti prigionieri a Gaza, in attesa del loro ritorno". Parla per la prima volta pubblicamente Noa Argamani, la 26enne israeliana, rapita dai combattenti di Hamas mentre si trovava con il fidanzato al Nova Festival, la kermesse di musica elettronica organizzata vicino al kibbutz Re’im, non distante dalla Striscia di Gaza, nel Sud di Israele, lo scorso 7 ottobre. (Fanpage.it)

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Noa Argamani parla per la prima volta dopo la liberazione. (Adnkronos)

«Il mio solo desiderio è abbracciare Noa prima che non mi sia più possibile». È morta a 61 anni la madre di Noa Argamani, la cittadina israeliana diventata uno dei simboli degli ostaggi rapiti da Hamas, il 7 ottobre, al rave per la festa di Sukkot. (Open)

"Sono a casa ora, ma non possiamo dimenticare gli ostaggi che sono ancora tenuti prigionieri a Gaza, in attesa del loro ritorno"... Noa Argamani parla per la prima volta dopo la liberazione. (Virgilio)

Morta Liora Argamani, madre di Noa, ostaggio di Hamas liberato un mese fa

Nelle ultime ore Noa – il cui compagno è prigioniero a Gaza – è stata accanto alla madre. La donna era ricoverata per un tumore al cervello. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La donna aveva un tumore terminale al cervello e aveva più volte espresso il desiderio di vedere la figlia per un'ultima volta prima di morire. Noa è stata al suo fianco in ospedale da quando è stata rilasciata, ricorda il sito di Ynet. (ilmessaggero.it)

Liora Argamani, madre di Noa Argamani, una degli ostaggi di Hamas liberati il mese scorso dall'Esercito israeliano, è morta all'ospedale Ichilov di Tel Aviv. Ad annunciarlo è stata la stessa struttura sanitaria ricordando che la donna era malata terminale di cancro al cervello e che durante gli otto mesi di prigionia della figlia aveva lanciato innumerevoli appelli per la sua liberazione, nella speranza di poterla rivedere un'ultima volta prima di morire. (Fanpage.it)