Demi Moore da Oscar: «L’horror è la schiavitù dell’eterna giovinezza»
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LOS ANGELES,. Premiato a Cannes 2024 per la migliore sceneggiatura, arriva nelle sale italiane “The Substance”, film dalla vena horror horror scritto e diretto dalla francese Coralie Fargeat e interpretato da Demi Moore e Margaret Qualley (distribuito da I Wonder). Moore è Elisabeth Sparkle, unìattrice pluripremiata in passato e ora istruttrice di aerobica in un popolare programma televisivo, che viene licenziata in tronco da un grezzo dirigente di rete (Dennis Quaid). (Il Centro)
Su altri media
Chissà che effetto farà The Substance di Coralie Fargeat al pubblico italiano. Il Ritratto di Dorian Gray immerso nel sangue, nelle membra scoppiate e dilaniate, nella mostrificazione grottesca di un body horror tutto al femminile. (Il Fatto Quotidiano)
La pelle giovane e fresca e la pelle che raggrinzisce... “The Substance” è un body horror attualissimo: se l’ossessione per il corpo giovane crea mostruosità estreme Il ritratto di Dorian Gray in chiave fantascientifica e splatter. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
Nel suo nuovo film di grande impatto The Substance, Demi Moore interpreta una ex star che prendendo un farmaco miracoloso si trasforma da donna matura, a ragazza. «È una storia drammatica che riflette su invecchiamento e bellezza» racconta la regista Coralie Fargeat (Panorama)
A proposito di bellezza, l'attrice trentenne è protagonista del chiacchierato The Substance di Coralie Fargeat, film adesso al cinema che unisce body horror e critica sociale, in cui recita accanto alla sempre divina Demi Moore (Vanity Fair Italia)
C'è di più oltre l'orrore: Coralie Fargeat ha incorporato nel suo film citazioni e omaggi a film cult. Ecco le principali e più evidenti reference. Scena per scena, iniezione per iniezione. (Movieplayer)
È una pellicola femminista che ci invita a riflettere (anzi ci costringe a farlo) sull’ossessione per la perfezione e la paura di invecchiare. È arrivato nelle sale cinematografiche il giorno di Halloween, a ribadire il suo essere un horror e l’intenzione di non permettere agli spettatori di tornare a casa senza almeno un po’ di mal di stomaco. (DiLei)