La città proibita, recensione: Gabriele Mainetti mira in alto… e colpisce al cuore

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Un'opera grandiosa e al tempo stesso semplice, un film ambizioso eppure colmo di cuore e calore: l'opera terza del regista romano è qualcosa di cui avevamo bisogno. Al cinema dal 13 marzo dopo l'anteprima dell'8. Era il 2015, ma sembra ieri. Sono passati dieci anni da quando è uscito Lo chiamavano Jeeg Robot, conquistando lodi e affetto da parte di critica e pubblico. Sembra ieri, perché nel mezzo c'è stata una pandemia che ha appiattito tutto e ha pregiudicato qualunque possibile riflessione sull'opera successiva di Gabriele Mainetti (Freaks Out), ma anche perché l'aura di freschezza e novità di quel film ce lo fa percepire, ancora oggi, come qualcosa di ancora nuovo. (Movieplayer)

La notizia riportata su altre testate

Kung-fu all’amatriciana, echi di Tarantino, nostalgia di «Vacanze romane», azione, amore, cucina e vendetta: c’è tutto questo nel sorprendente nuovo film di Gabriele Mainetti, «La città proibita», dove i combattimenti degni di Bruce Lee si mescolano alle morbidezze dei sentimenti e al graffio della commedia e dove, intorno all’incontro tra una misteriosa ragazza cinese e un giovane cuoco romano, Yaxi Liu e Enrico Borello, si muove un cast di veterani impreziosito da Sabrina Ferilli, Marco Giallini e Luca Zingaretti. (ilmattino.it)

Protagonista e' Mei, una giovane ragazza cinese che negli anni Novanta si reca a Roma alla ricerca della sua sorella maggiore Yun. Intervista a Gabriele Mainetti e Sabrina Ferilli. (Tiscali)

Incontro con il regista romano. (ComingSoon.it)

L’Esquilino è la Chinatown romana. Lo sa bene il regista romano Gabriele Mainetti che ambienta in questo quartiere il suo nuovo film, una storia d’amore e di kung-fu, scandito da molte, strepitose scene di combattimento, La città proibita, dal 13 marzo nelle sale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

(Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Lo ammetto: a me Gabriele Mainetti non è che avesse convinto molto, finora. Per carità, gli ho sempre riconosciuto la voglia di fare in Italia un cinema che non fa praticamente nessun altro (e che manca tantissimo), così come la capacità di girare con una spettacolarità e una gestione tecnica della macchina cinema che da noi non ha praticamente nessun altro (e che manca tantissimo). (ComingSoon.it)