Oscar 2025, l’omaggio di Morgan Freeman a Gene Hackman: “Un gigante di Hollywood”
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Il mistero della morte di Gene Hackman La morte di Gene Hackman ha lasciato molti interrogativi aperti. Le circostanze del decesso non sono ancora del tutto chiare, e le indagini sono in corso per determinare le cause esatte. Hackman, noto per la sua carriera straordinaria nel mondo del cinema, è stato trovato senza vita nella sua residenza insieme alla moglie Betsy Arakawa. Le autorità stanno esaminando vari elementi per capire se ci siano stati fattori esterni o se si tratti di cause naturali. (Radio Kiss Kiss)
Su altri giornali
Top: la performance di Ariana e Cynthia Erivo (Vanity Fair Italia)
Questi Oscar 2025 portano la fima di Sean Becker, del suo Anora, il grande trionfatore, simbolo di una riscoperta dell'importanza del cinema indipendente, in perfetta controtendenza al mondo pre-Covid, al dominio in questi anni delle piattaforme streaming. (Today.it)
Nella corsa degli Academy Awards è riuscito a strappare una sola nomination, per il copione contro le 11 di La mia Africa e le 11 di Il colore viola. Il miglior film americano dell’anno è senza dubbio La rosa purpurea del Cairo di Woody Allen: anzi il recente referendum del quotidiano Paese Sera l’ha proclamato miglior film dell’85 in assoluto e a Parigi gli hanno conferito il Cèsar per il miglior titolo straniero. (la Repubblica)
Il mistero attorno alla scomparsa di Gene Hackman si infittisce, lasciando amici e familiari a cercare risposte. Le indagini delle forze dell’ordine sono in corso per chiarire le circostanze di questa tragica vicenda. (SofiaOggi.com)
Siamo giunti finalmente alla tanto attesa notte degli Oscar. (Birdmen Magazine)
Mickey Madison, la Cenerentola che vince. Mickey Madison, protagonista di Anora, commedia pigliamolto della serata, è fresca e deliziosa nel ruolo di spogliarellista illusa dall’oligarca russo, la favola di Cenerentola in versione sex worker (giustamente ringrazia sul palco la categoria) l’avevamo già vista con Pretty Woman ma il regista Sean Baker ci risparmia il lieto fine sullo schermo (e degli oligarchi russi pre guerra in Ucraina che piaceranno all’America trumpiana) e se ne regala uno da vincitore assoluto alla notte degli Oscar. (la Repubblica)