Ai fan il sequel di The Order 1886 non sarebbe dispiaciuto
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Ready at Dawn, team noto soprattutto per il suo lavoro su alcuni giochi di Sony Interactive Entertainment, ha ieri chiuso i battenti. Oltre alla serie Lone Echo, lo studio si era infatti occupato di titoli come Daxter, God of War: Chains of Olympus e Ghost of Sparta per PSP, God of War: Origins Collection per PS3 e The Order: 1886 per PS4 (che tra le altre cose trovate ancora su Amazon, a ottimo prezzo). (Spaziogames.it)
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La notizia arriva a distanza di solo un anno e mezzo dall’acquisizione dello studio da parte di Meta. Meta chiude Ready at Dawn Studios, la software house dietro la popolare serie di giochi in realtà virtuale “Echo” per Meta Quest. (Tech Princess)
Ready at Dawn ha chiuso i battenti. La società è stata fondata nel 2003 e acquisita da Meta nel giugno 2020 per le sue capacità di sviluppo di giochi di realtà virtuale. (Spaziogames.it)
Tramite le pagine di Android Central, arriva la notizia della decisione di Meta di chiudere con effetto immediato Ready at Dawn, studio guidato Andrea Pessino autore di giochi VR come la serie Lone Echo e in precedenza di titoli in esclusiva PlayStation come The Order: 1886, God of War: Chain of Olympus e Ghost of Sparta e Daxter (Multiplayer.it)
L'inizio su di un progetto medio come Daxter per PSP, l'enorme successo con il seguente God of War: Chains of Olympus , uno dei titoli più venduti in assoluto per PSP, la conferma e la crescita con progetti importanti come la conversione di Okami per Nintendo Wii e God of War: Ghost of Sparta per PSP, i rapporti con Sony sempre migliori che sono confluiti in una produzione tripla A come The Order: 1886 , utilizzata in un più occasioni dalla compagnia giapponese come showcase della potenza di PS4 (Multiplayer.it)
Dopo averlo acquisito quattro anni fa in piena pandemia, Meta ha annunciato la chiusura di Ready at Dawn, lo studio californiano che ha dato i natali a The Order 1886 e a Lone Echo. Ne ha dato conferma su Gematsu un portavoce della società che controlla i social network Facebook e Instagram (tra gli altri). (The Games Machine)
Peccato che, undici anni dopo dalla pubblicazione, tanti di coloro che se lo ricordano sono gli stessi che hanno maledetto Sony quando non c’è stato quel prosieguo che era nei piani del team – quindi, ecco, tanto brutto bruttissimo non era – guidato da Andrea Pessino, Didier Malenfant e Ru Weerasuriya. (The Games Machine)
