Kamala Harris, americani in estasi: per una volta si potrebbe andare un po’ oltre

Di Stella Saccà Esultano gli americani dopo la notizia dei milioni di dollari arrivati per sostenere la campagna elettorale dei democratici che vedono Kamala Harris come candidato presidente. Esultano, ridono, postano a più non posso. Non dovranno votare per il vecchio Joe, che diciamocelo, metteva un po’ tutti in imbarazzo con le sue gaffe involontarie. Niente che noi italiani non abbiamo già visto, ma quando capita alla “più grande democrazia” del mondo, al Paese a cui dobbiamo tutto e ancor di più, fa sicuramente più effetto che se accade a noi, piccoli, innocui, docili italiani. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

L'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e sua moglie, l'ex First Lady Michelle, hanno dichiarato il loro sostegno alla candidatura di Kamala Harris alla presidenza degli Stati Uniti. "Abbiamo chiamato per dirti che Michelle ed io non potremmo essere più orgogliosi di te; ti sosteniamo e faremo il possibile per portarti nello Studio Ovale", dice l'ex presidente. (la Repubblica)

Così ha dichiarato nei giorni scorsi il vegliardo e arcobalenico presidente della civiltà del dollaro, Joe Biden: "Mi sono ritirato per difendere la democrazia". Come interpretare la curiosa e per certi versi bizzarra affermazione del presidente Biden? A una prima analisi, potrebbe apparire l'ennesima gaffe, e non ce ne stupiremmo poi nemmeno troppo. (Il Giornale d'Italia)

Usa 2024, le star di Hollywood per Harris. Aspettando Taylor Swift Per la Cnn quello di adesso è 'il più grande momento politico di Hollywood dai tempi di Obama': attori e cantanti si stanno mobilitando per il voto alle presidenziali del prossimo novembre. (Sky Tg24 )

Sulla strada della rimonta di Kamala Harris ci sono tre ostacoli (di M. Teodori)

Domenica, dopo che Biden le ha anticipato l’annuncio del ritiro dalla corsa per la Casa Bianca passandole il testimone, la vicepresidente ha preso il telefono per dieci ore consecutive e ha chiamato dal Naval Observatory, la sua residenza ufficiale a Washington, più di 100 persone: ex presidenti, a partire da Bill Clinton e Barack Obama, governatori del partito democratico, inclusi tutti i suoi potenziali rivali per la nomination — da Gretchen Whitmer del Michigan a Josh Shapiro della Pennsylvania e Gavin Newsom della California —, deputati e senatori, incluso Bernie Sanders, i leader dei sindacati (come quello degli insegnanti, primo a darle l’endorsement) e dei diritti civili. (Corriere della Sera)

Dopo l'addio in diretta tv di Joe Biden, che ha detto di aver deciso di ritirarsi dalla corsa al secondo mandato “per salvare la democrazia” Usa, la campagna per le elezioni presidenziali e la Casa Bianca entra nel vivo. (Sky Tg24 )

Lo scontro sarà più violento che mai: il successo che Donald Trump vedeva dietro l’angolo può allontanarsi sempre più con l’effetto di creare nel tycoon una reazione ancora più scomposta. (L'HuffPost)