Natisone:legale famiglia Cristian, confidiamo si arrivi a verità
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"Confidiamo negli sviluppi dell'indagine, per sapere cos'è successo in quei drammatici minuti: le famiglie attendono di apprendere la verità e la ricostruzione di quel giorno terribile. Abbiamo sempre detto di avere piena fiducia nella magistratura e l'impulso recente dell'inchiesta conferma la grande attenzione con cui si sta conducendo": lo ha detto, all'ANSA, l'avvocato Gaetano Laghi, legale di Cristian Molnar, il ragazzo di 25 anni morto assieme a due amiche dopo essere stato travolto dalle acque del Natisone in piena, lo scorso 31 maggio. (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altre fonti
I vigili del fuoco indagati per presunte inefficienze nel soccorso dei ragazzi travolti dalla piena del Natisone e i loro nove colleghi accusati qualche mese fa per la morte di un ragazzo che avevano cercato di soccorrere sull’Entella sono forse la nuova frontiera giudiziaria della popolare tendenza a non nominare più le disgrazie, a non ammettere più eventi tragici irriducibi… (L'HuffPost)
La videoricostruzione di Alessandro Cesare. Cosa avvenne il 31 maggio, le ipotesi accusatorie, le modalità dei soccorsi e gli interrogativi sugli eventuali ritardi nelle operazioni di soccorso. E la conferma che mercoledì 4 dicembre i quattro indagati non si presenteranno in Procura a Udine per l'interrogatorio di garanzia. (Il Messaggero Veneto)
Gli avvocati difensori, su questo punto, sono concordi. «Abbiamo ricevuto l’invito a rendere l’interrogatorio, al quale non presenzieremo in attesa di poter conoscere il contenuto del fascicolo – sono le parole di Stefano Buonocore, legale di due degli indagati tra gli addetti dei vigili del … (Il Messaggero Veneto)
«Confidiamo negli sviluppi dell'indagine, per sapere cos'è successo in quei drammatici minuti: le famiglie attendono di apprendere la verità e la ricostruzione di quel giorno terribile. (ilgazzettino.it)
E l’ultima è un’implorazione: «Venite a salvarci, avvisate mia mamma». Quattro chiamate, una delle quali caduta nel vuoto. (ilmessaggero.it)
La paura trasformata nel giro di pochi minuti in disperazione. L’intervento dalla terra e dal cielo che non è servito ad evitare la morte di tre ragazzi, il 31 maggio scorso, travolti dalla piena del fiume Natisone mentre si tenevano abbracciati disperatamente. (Il Fatto Quotidiano)