Tragedia del Natisone, la madre di una vittima: “Patrizia poteva salvarsi, lotto per la verità”
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«Il tempo per salvarli c’era. Basta guardare i filmati per intuirlo. Si poteva e doveva fare di più. Tre bravi ragazzi come loro non possono morire così, andando a scattare foto sul fiume». Piange come e più di allora, Maria Mihaela Tritean, perché perdere una figlia è un dolore che nulla potrà colmare e perché la sua Patrizia era quanto di più bello la vita le avesse dato. Ha seppellito sua figl… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri media
Ci sono quattro indagati nell'inchiesta sulla tragedia del Natisone, il fiume friulano dove lo scorso 31 maggio morirono, travolti dalla piena conseguenza di una violenta ondata di maltempo che aveva colpito la zona, tre giovani che stavano facendo una gita lungo le sponde del corso d'acqua, nei pressi del ponte romano di Premariacco, in provincia di Udine. (il Giornale)
La tragedia del Natisone, il punto sulle indagini e le accuse della procura (Il Messaggero Veneto)
I vigili del fuoco indagati per presunte inefficienze nel soccorso dei ragazzi travolti dalla piena del Natisone e i loro nove colleghi accusati qualche mese fa per la morte di un ragazzo che avevano cercato di soccorrere sull’Entella sono forse la nuova frontiera giudiziaria della popolare tendenza a non nominare più le disgrazie, a non ammettere più eventi tragici irriducibi… (L'HuffPost)
UDINE Tre ragazzi abbracciati sull’isolotto del fiume Natisone, a Premariacco (Udine), a poche decine di metri dal ponte romano che fino a poco prima avevano fotografato. Un’immagine straziante, che mostra Patrizia Cormos, 20 anni, Bianca Doros (23) e Cristian Casian Molnar (25) prima che l’ondata di piena li trascinasse via. (ilgazzettino.it)
La procura di Udine sta indagando per omicidio colposo quattro persone per la morte di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Christian Molnar. Si tratta di un operatore della Sores, la sala operativa regionale per le emergenze sanitarie, e di tre vigili del fuoco, della centrale operativa di Udine. (Corriere della Sera)
La piena e l’allarme. La paura trasformata nel giro di pochi minuti in disperazione. (Il Fatto Quotidiano)