Abu Sal, il primo pugile palestinese alle Olimpiadi di Parigi «Una medaglia per la mia terra e per la pace»

DALLA NOSTRA INVIATA GERUSALEMME Quando Waseem Abu Sal salirà sul ring del Roland Garros domenica, non sarà solo il primo pugile palestinese alle Olimpiadi. Vent’anni e peso piuma, Abu Sal ha una doppia responsabilità: vincere l’oro (sarebbe la prima medaglia della sua squadra) e dimostrare che lo sport — era il sogno di Nelson Mandela con il rugby in Sudafrica — è capace di abbattere barriere e odio. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

"Stringere la mano agli israeliani? Se riconoscono la Palestina, lo faremo". Lo ha detto il presidente del comitato olimpico palestinese, Jibril Rajoub, mentre dopo il bombardamento di Hezbollah su un campo di calcio israeliano è altissima la tensione ai confini di Israele. (Sport Mediaset)

L’ufficialità è arrivata proprio in questi minuti, anche il Napoli ha dato l’annuncio attraverso il proprio sito ufficiale. (Spazio Napoli – News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli)

I ricercatori del MIT hanno provato a ribaltare il punto di osservazione, sostenendo che, poiché sono gli umani a decidere quando utilizzare i modelli linguistici, è essenziale capire come le persone formano le loro credenze sulle capacità di questi modelli. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Parigi 2024, un pugile palestinese ha sfilato con maglia che ritrae i bimbi sotto le bombe: a sostenerlo anche una palestra di Palermo

Majed Abu Maraheel è stato il prima atleta palestinese a partecipare alle Olimpiadi. Era il 1996, i Giochi si svolgevano ad Atlanta, e la sua esperienza era durata poco, dopo essere arrivato ventunesimo nel suo gruppo di qualificazione nei diecimila metri piani maschili. (L'Ultimo Uomo)

Il pugile palestinese Waseem Abu Sal, ieri uno dei due portabandiera della sua rappresentativa, ha indossato una maglia raffigurante dei bambini sotto le bombe durante la cerimonia di apertura dell'Olimpiade di Parigi (Il Mattino di Padova)

Sulla sua casacca, di colore bianco, erano ricamate immagini di aerei da guerra che lanciavano missili su dei bambini che praticavano sport. «Questa maglietta rappresenta l’immagine attuale della Palestina - ha spiegato oggi Abu Sal -, i bambini che vengono martirizzati e muoiono sotto le macerie, i bambini i cui genitori vengono uccisi e rimangono soli, senza cibo né acqua». (Giornale di Sicilia)