La Consulta: “Non incostituzionale il payback sui dispositivi medici”. Le aziende fornitrici: “In arrivo fallimenti e licenziamenti”

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Il ‘payback‘ sui dispositivi medici, norma introdotta dal governo Renzi e applicata da Draghi che obbliga i fornitori di quei dispositivi a restituire una percentuale di quanto incassato dalle aziende sanitarie che hanno sforato i tetti di spesa, non è incostituzionale. La Consulta, chiamata in causa lo scorso anno dal Tar del Lazio dopo diversi ricorsi, in due sentenze appena depositate riconosce che il payback “presenta di per sé diverse criticità“ ma sancisce che “non risulta irragionevole in riferimento all’art. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Parole, quelle messe nero su bianco in una attesissima sentenza della Corte Costituzionale che fanno tirare un sospiro di sollievo alle Regioni e g… (La Stampa)

L’Associazione Italiana Ingegneri Clinici AIIC esprime l’auspicio di un maggiore e concreto dialogo tra le parti in causa a seguito delle sentenze 139 e 140 della Corte Costituzionale in merito al payback per i dispositivi medici. (Quotidiano Sanità)

22 LUG Confindustria dispositivi medici: “Applicare il payback causerà una crisi irreversibile” (Quotidiano Sanità)

Payback, guerra totale. La Regione Toscana punta ai soldi per riabbattere l’Irpef, aziende sulle barricate

«La decisione della Corte Costituzionale di confermare il meccanismo del payback - imposto alle imprese produttrici di dispositivi medici erogati alle strutture sanitarie sulle cifre eccedenti i tetti di spesa - avrà come conseguenza il fallimento di migliaia di imprese, soprattutto quelle medio-piccole, che saranno costrette a pagare le inefficienze della pubblica amministrazione». (Sanità24)

2018". La conseguenza di questa decisione, però, significa un pesante fardello per il settore biomedicale italiano, poiché il giudizio di "non illegittimità" della norma che chiama le aziende fornitrici di materiali e strumentazioni biomedicali, essenziali per il funzionamento degli ospedali e, in generale, della sanità, a concorrere per il 50% (poi ridotto al 48%) al ripiano del deficit accumulato nei bilanci sanitari delle Regioni per il periodo successivo al 2015 costituisce una concreta minaccia al futuro di un comparto strategico. (il Resto del Carlino)

Le imprese si ribellano per voce delle associazioni e organizzazioni che le rappresentano, a partire da Confindustria. Si teme la catastrofe. (LA NAZIONE)