Biden perdona Hunter e assolve sé stesso, approfittando del tramonto (di J. Fiegener)

Un errore giudiziario da correggere: così, nella mente di Joe Biden, va letto il perdono che da presidente ha decretato per suo figlio Hunter, poche settimane prima di lasciare la Casa Bianca. La scelta non è stata del tutto inaspettata, nonostante in precedenti dichiarazioni Biden e il suo staff avessero detto che la possibilità di usare il potere di grazia che la Costituzione assegna al presidente americano non fosse in agenda. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

Il presidente americano Joe Biden, ha annunciato la concessione della grazia per il figlio Hunter, che era in attesa di sentenza in due distinti processi per possesso illegale di un'arma e per evasione fiscale. (Liberoquotidiano.it)

È un potere che la costituzione americana garantisce al presidente in caso di reati federali, fatta eccezione per l’impeachment, ma non per le condanne statali, locali o civili: riceverlo non significa essere innocente, ma vedersi restituiti i diritti civili e — in caso di carcere — la libertà. (Corriere della Sera)

Dopo la notizia della grazia concessa dal padre Joe, Hunter Biden in una nota ha assicurato che non darà mai per scontato il sollievo che gli è stato concesso e ha promesso di dedicare la vita che si è ricostruito “ad aiutare coloro che sono ancora malati e sofferenti”. (LAPRESSE)

«Tengo famiglia»

A 50 giorni dalla scadenza del suo mandato, il presidente ha "cancellato" le condanne del figlio, parlando di persecuzione giudiziaria. (Avvenire)

Intrecciato alle vicende giudiziarie di Hunter Biden, graziato dal padre e presidente a 50 giorni dall’insediamento di Trump, c’è anche un caso di censura da parte dei social media, che oscurarono la notizia legata a quanto conteneva il desktop di Hunter, consegnato per riparazione a un negozio in Delaware e dal quale è scaturita la vicenda di presunti accordi di corruzione tra lui, il padre Joe e una società ucraina Burisma. (Il Fatto Quotidiano)

Se le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, molto spesso le colpe dei figli ricadono sui padri, che, se sono uomini di potere,i qualsiasi colore politico,tendono inevitabilmente a proteggerli. (Corriere TV)