Google sempre più affamata di energia. Ora punta sui mini reattori nucleari per i suoi data center

Google sempre più affamata di energia. Ora punta sui mini reattori nucleari per i suoi data center
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Il gruppo Google, alle prese, come gli altri colossi tech, con i giganteschi consumi energetici dei data center necessari per l’Intelligenza artificiale, ha deciso di investire nello sviluppo della prossima generazione di energia nucleare. La scelta è caduta sulla statunitense Kairos Power, società che sta costruendo piccoli reattori modulari (smr). Mountain View ha siglato un accordo per sei o sette reattori, per una capacità totale di 5000 MW. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

“Incubo nucleare”, titolava la rivista Time il 9 aprile 1979. Uno dei due reattori della centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania, aveva subito un incidente. L'intelligenza artificiale ha bisogno dell'energia nucleare. (Start Magazine)

Google investe sui reattori nucleari per i centri dati Le Big Tech americane continuano a puntare sull'energia nucleare per alimentare i centri dati: Google ha stretto un accordo con Kairos per sei reattori modulari. (Start Magazine)

Google ha firmato un accordo per utilizzare una flotta di piccoli reattori nucleari che genereranno energia per i data centre dedicati all’intelligenza artificiale. La compagnia tech si è rivolta a Kairos Power, che grazie al sostegno dell’azienda informatica metterà in funzione sei o sette nuovi reattori entro il 2035. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Come l'intelligenza artificiale (e la sua fame di energia) sta rilanciando il nucleare

Google, così come gli altri colossi di Big Tech, è in cerca di energia poco inquinante per i suoi centri dati. (Corriere del Ticino)

Google ha firmato il primo accordo aziendale al mondo per l’acquisto di energia nucleare prodotta da più reattori, modulari e di piccole dimensioni, per soddisfare la domanda di elettricità necessaria ad alimentare i sistemi di intelligenza artificiale (CorCom)

«Il nuovo nucleare è riconosciuto a livello europeo e mondiale come una fonte tra le più sicure e sostenibili, a partire dal suo inserimento nella Tassonomia europea; pertanto, il nostro intento è semplicemente quello di non escludere a priori questa fonte di approvvigionamento energetico stabile, sicura e decarbonizzata, che secondo gli scenari inseriti nel Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, ndr) sembra anche più economica rispetto ad altre di energia programmabile», ha detto ieri il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in audizione davanti alle Commissioni Ambiente ed Attività produttive della Camera. (Corriere della Sera)