Dazi Usa sulla moda, gli effetti dal calo dell’export al mancato recupero della Cina
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Gli occhi sono puntati sul mercato a stelle e strisce, con una domanda in testa: se Donald Trump dovesse decidere di applicare i tanto anticipati dazi sui prodotti europei importati negli Usa, quali saranno gli effetti sull’industria della moda italiana, che sta vivendo un momento difficile e di cui gli Stati Uniti sono un cliente importante? Il vero focus, soprattutto per la fascia alta del mercato, potrebbe però essere a oltre diecimila chilometri da Washington: in Europa, e in particolare i Paesi produttori di beni potenzialmente colpiti come le auto, e in Cina, l’unico Stato a cui siano stati attualmente applicati ulteriori oneri dalla nuova amministrazione Trump (pari al 10%, dal 4 febbraio). (Il Sole 24 ORE)
Su altre testate
"L'Unione Europea è stata creata per fregare gli Stati Uniti, siamo sinceri. Così Donald Trump nella prima riunione del nuovo gabinetto, prima di annunciare la decisione di dazi al 25% nei confronti dell'Ue (la Repubblica)
Il presidente americano ribadisce le sue rimostranze nei confronti dell’Unione europea, sostenendo che “non accettano le nostre auto o i nostri prodotti agricoli” e che “si approfittano di noi in modo diverso” rispetto al Canada o al Messico. (Secolo d'Italia)
La verità è ben più drammatica: qui si rischia la tenuta economica e sociale di molti stati dell’Unione e dell’Unione stessa». «È un cambio di paradigma, inaspettato e incredibile quello che arriva dagli Stati Uniti (Il Sole 24 ORE)
Donald Trump fischia l'inizio della 'guerra commerciale' con l'Ue e annuncia che i dazi sui prodotti europei saranno "del 25%". Il presidente americano nella prima riunione di gabinetto della sua amministrazione dichiara di "aver già deciso" tanto che presto farà "l'annuncio". (Adnkronos)
Conte e Schlein all'attacco: «Meloni ci sei?». Il presidente di Confindustria Orsini: «L'ora è buia. Qui si rischia la tenuta economica e sociale di molti stati» (Open)
«Abbiamo deciso, i dazi contro la Ue saranno al 25% e riguarderanno le auto e altre cose. Senza specificare quali saranno «le altre cose», quelle «other things» su cui verranno applicate le nuove tasse. (il Giornale)