Disordini No Tav, alcuni già identificati per scontri di Roma

Tra i militanti del centro sociale torinese Askatasuna, identificati dalla digos dopo i disordini della scorsa notte durante lo sgombero del presidio No Tav di San Giuliano di Susa (Torino), ci sono alcuni antagonisti che avevano ricevuto il foglio di via da Roma in quanto individuati dagli investigatori nelle prime fila, durante gli incidenti scoppiati sabato scorso nella Capitale al corteo per la Palestina (Il Messaggero Veneto)

Ne parlano anche altri media

Notte di guerriglia in Val di Susa, dove le forze dell'ordine hanno sgomberato il presidio No Tav di San Giuliano, allestito sui terreni che devono essere espropriati per la realizzazione della stazione internazionale della linea ad alta velocità Torino-Lione. (Corriere della Sera)

Si tratta di un progetto di portata enorme, dall’estensione pari a quella di circa 80 campi da calcio. Il presidio si trovava infatti su di un terreno soggetto ad esproprio, in quanto dovrebbe sorgervi la stazione internazionale dell’Alta Velocità. (L'INDIPENDENTE)

Leggi tutta la notizia Notte di fuoco, sassaiole e fumogeni in Val di Susa. (Virgilio)

Tensione a Susa, sgomberati i presidi no tav in vista degli espropri dei terreni

È questa la denuncia lanciata dal movimento No Tav dopo che, nella notte tra domenica e lunedì, la polizia ha sgomberato il presidio di San Giuliano, in Valsusa. Come si vede nel filmato diffuso da notav. (Il Fatto Quotidiano)

Notte di battaglia sulla piana di Susa per la presa di possesso (mai espressione fu più odiosa e veritiera di questa) di quel fazzoletto di terreno che era stato acquisito anni fa da ben 1024 co-proprietari-attivisti del Movimento NoTav, e trasformato in partecipato luogo di riunione, noto come Presidio Sole e Baleno – per cui a tutti gli effetti sarebbe tuttora proprietà privata, con tanto di tendone, container ad uso cucina e WC, arredi vari a testimoniare un intenso e continuativo ‘utilizzo’ da parte di una bella fetta di popolazione. (Centro Studi Sereno Regis)

Da sabato decine di attivisti del movimento No-Tav avevano iniziato a "vivere" permanentemente, notte e giorno, nel presidio costituito da container e tende che da anni sorge sul terreno lungo la Statale 25 acquistato in modo collettivo nel 2012 da oltre mille oppositori del progetto della linea ferroviaria. (La Stampa)