Monserrato sconvolta per Emma, morta a 13 anni per encefalite: "Aveva tutta la vita davanti"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La famiglia di Emma Bistrussu vive a poca distanza dalla parrocchia ed è conosciuta da don Sergio Manunza
Stava bene prima dell’encefalite, Emma Bistrussu: è quanto si apprende dall’ospedale, con i medici che hanno fatto di tutto per salvarla.
Emma Bistrussu, la tredicenne morta dopo otto giorni di battaglia in un letto della Rianimazione del Brotzu, era monserratina doc.
Studentessa in prima superiore all’istituto Pertini, le medie e le elementari fatte nella scuola di via San Gavino Monreale (Casteddu Online)
Se ne è parlato anche su altre testate
Dopo le prime analisi è stata confermata l’encefalite, la giovane ha cioè un’infiammazione nella zona del cervello, legata a un virus, che l’ha colpita in modo molto forte. La giovane è arrivata venerdì scorso nel più grande ospedale della Sardegna già in gravi condizioni. (Casteddu Online)
Altri tentativi potrebbero essere fatti già nelle prossime ore, ma la situazione appare sempre più complicata Nella stanza del reparto, al piano terra, anche nelle ultime ore i dottori avrebbero effettuato almeno un nuovo tentativo per contrastare un’infiammazione che sarebbe già molto estesa. (Casteddu Online)
Sin dal suo arrivo, l’equipe dei medici di Rianimazione aveva provato a bloccare l’avanzata del virus. La piccola era arrivata già in coma ed era stata subito portata nel reparto di Rianimazione. (Casteddu Online)
Ma già nei giorni scorsi il verdetto del laboratorio, stando a quanto si apprende, avrebbe escluso questa ipotesi. In un primo momento i medici hanno sospettato che fosse stata colpita da meningite. (YouTG.net)
Purtroppo è certo che la ragazzina di tredici anni, ricoverata da almeno due giorni, stia lottando tra la vita e la morte, con i medici impegnati nella ricerca di una terapia che possa salvarle la vita: al lavoro ci sono gli specialisti di vari reparti. (YouTG.net)
Tra la ricerca del green pass e nominativi si è creata un po’ di fila. Alla fine siamo dovuti andare via e procedere alla medicazione presso il nostro medico di base, rinunciando così ad un sacrosanto diritto del ragazzo”. (Casteddu Online)