Ue, stallo sulle nomine di Fitto e Ribera in Commissione: a rischio anche von der Leyen

La nomina della Commissione europea è a rischio. I veti incrociati popolari, socialisti e liberali mettono inoltre a rischio anche la posizione della presidente von der Leyen che non appare più stabile come lo era due settimana fa annunciando la nuova squadra di Palais Berlaymont. È fallita la mediazione con Manfred Weber, Iratxe Garcia Perez e Valerie Hayer. I socialisti affermano che non voteranno Raffaele Fitto come vice presidente mentre il Ppe ha nel mirino Teresa Ribera (LA STAMPA Finanza)

Su altri giornali

I Liberali spingono per un compromesso. I Popolari hanno giocato con il fuoco dell'ultradestra (voto sul Venezuela, voto sull'emendamento dell'AdF per finanziare con il budget Ue la costruzione di muri alle frontiere) e si sono bruciati, ora stanno nell'angolo perché in Germania c'è la campagna elettorale e Weber non si può permettere di essere associato all'AfD. (Corriere della Sera)

Uno stop che se non è definitivo poco ci manca. La maggioranza Ursula rischia di saltare. (Il Giornale d'Italia)

A due settimane dall'incoronazione della nuova Commissione di Ursula von der Leyen, la Commissione von der Leyen rischia di non esserci più. La possibilità che resti seppellita dal prolungato stallo intavolato da popolari, socialisti e liberali è concreta, ed è arrivata fino al Palais Berlaymont. (Tiscali Notizie)

Commissari Ue, nulla di fatto. I Socialisti: «Qui salta tutto»

Ma si trattava, in quel caso, del rappresentante dell’Italia in senso alla Commissione Europea e il nostro unico obiettivo, oltre che dovere, era quello di tutelare l’Italia prima del partito e lo si poteva e doveva fare votando per lui. (Agenzia askanews)

Cosa non la convince?«Noi siamo all’opposizione della commissione di Ursula von der Leyen e avevamo anticipato all’onorevole Fitto il nostro voto negativo. La chiamano la «pasionaria di Brindisi». (Corriere della Sera)

O forse ha pensato che il suo protagonismo potesse essere speso come garanzia in più per chi, come socialisti e liberali, dentro la maggioranza, alzando la posta, hanno di fatto contestato direttamente le scelte politiche della presidente. (il manifesto)