L’adozione internazionale in Italia si apre ai single: perché questa è una rivoluzione copernicana per chi si sente genitore
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Fino a oggi infatti, l’articolo 29-bis, comma 1, della legge 184/1983 stabiliva che una persona residente in Italia potesse candidarsi all’adozione internazionale (così come all’adozione nazionale) solo se «unita in matrimonio da almeno tre anni» oppure sposata da un tempo inferiore purché convivente da almeno anni. All’origine di questa norma - secondo la Legge del 1984 - risiede il senso stesso dell’istituto dell’adozione «ispirato a un principio di solidarietà sociale a tutela del minore» e non tanto alla realizzazione del desiderio di genitorialità di un adulto. (Vanity Fair Italia)
La notizia riportata su altre testate
E questa è una prima barriera. IL FOCUS ROMA Ci si sposa di meno, si fanno meno figli. (ilmessaggero.it)
Anche i single in Italia possono adottare bambini dall’estero in situazione di abbandono. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con una sentenza depositata venerdì. I giudici della Consulta hanno dichiarato, infatti, costituzionalmente illegittimo l’articolo 29-bis, comma 1, della legge sulle adozioni (numero 184 del 1983, ndr) nella parte in cui non include le persone singole fra coloro che possono adottare un minore straniero residente all’estero. (LAPRESSE)
Ingabbiata nel suo solito schema, abituata a leggere ogni evento come parte dell’eterna lotta di liberazione (fascismo contro antifascismo, diritti degli omosessuali contro repressione), gran parte della sinistra è riuscita a non capire nulla nemmeno della sentenza con cui la Consulta ha dichiarato incostituzionale l’esclusione delle persone singole dall’adozione internazionale dei minori. (Liberoquotidiano.it)
Servizio di Pierachille Dolfini. Adozioni, Consulta: anche i single possono adottare minori stranieri (TV2000)