Lo Stato mette in vendita il 15% di Poste: l'acquisto di azioni in digitale (con l'app Postapay)

Poste Italiane apre le danze alla prima offerta pubblica di vendita digitale. Il ministero dell'Economia e la società sono al lavoro per la cessione della seconda tranche, pari al 15% del capitale, entro un mese. La novità di questa operazione che, oltre a essere la prima privatizzazione (da luglio 2016) che coinvolge anche i piccoli risparmiatori, sarà la prima Offerta pubblica di vendita di una società pubblica in versione digitale. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Il compito principale del consulente finanziario sarà quello di individuare la forchetta di prezzo entro la quale sarà scelto, l’ultimo giorno dell’offerta pubblica di vendita, il prezzo di collocamento. (SoldiOnline.it)

Obiettivo, così come ha confermato lo stesso esecutivo la scorsa settimana, con un comunicato ad hoc, è assicurare che lo Stato italiano rimanga azionista di controllo: Poste Italiane, ai nastri di partenza privatizzazione Meloni. (Finanzaonline)

Vale la pena di ricordare che lo Stato italiano è il maggiore azionista dell’azienda guidata dal ceo Matteo Del Fante, controllando Poste Italiane con una quota pari al 29,26% in possesso del Mef e un altro pacchetto azionario pari al 35,00% in mano alla Cassa depositi e prestiti. (Finanzaonline)

Poste, a breve in vendita il 15% da parte dello Stato: cosa sappiamo

In attesa dei dettagli del collocamento previsto in ottobre, di cui il 30% destinato al retail, gli analisti stimano un dividend/yield oltre l’8% nel 2025. (24+)

Parte ufficialmente il processo di privatizzazione di una nuova quota di Poste italiane, che porterà all'immissione sul mercato di un massimo pari al 15% del gruppo controllato da Mef e Cdp. Il Dipartimento dell'Economia del Mef ha avviato la selezione per gli advisor, tra banche estere e italiane, che dovranno seguire il collocamento. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo scorso 25 gennaio il Consiglio dei ministri aveva varato un decreto che consentiva la vendita sul mercato di una ulteriore quota di Poste Italiane, tale da mantenere comunque il controllo pubblico su almeno il 35% del capitale. (Sky Tg24 )