Grecia e Israele firmano accordo per la stabilità energetica

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ECONOMIA

Negli ultimi due anni, l'Europa ha visto la realizzazione di otto nuovi terminal di esportazione di GNL e 99 terminal di approdo, aumentando la capacità di esportazione mondiale del 7% e quella di importazione globale del 19%. In questo contesto, Grecia e Israele hanno firmato un accordo per promuovere la stabilità energetica regionale e progetti energetici innovativi nel Mediterraneo orientale e nell'Unione europea, come affermato dal Ministero greco dell'Ambiente e dell'Energia.

Nel frattempo, il prezzo dei future sul gas naturale è tornato sopra quota 45 euro, con un balzo del 3,6%, raggiungendo i 45,75 euro. Questo aumento è dovuto all'avvicinarsi della scadenza del prossimo 31 dicembre dell'accordo tra Russia e Ucraina sul transito del gas verso l'Europa centrale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato il 19 dicembre scorso il 'no' al rinnovo dell'accordo, spingendo al rialzo le quotazioni del metano, nonostante gli sforzi messi in campo per evitare il blocco.

La volatilità dei prezzi del gas sta facendo temere un aumento delle bollette sia sul mercato libero che per i clienti fragili rimasti in quello tutelato. Il prezzo dei contratti future sul gas metano al mercato di Amsterdam, il più importante d'Europa, ha superato nuovamente i 45 euro il 23 dicembre. Si avvicina la scadenza per trovare un accordo che permetta al gas russo di arrivare in Europa centrale attraverso l'Ucraina, ma le prospettive sembrano molto negative.

Sul fronte dei mercati azionari, l'Asia ha chiuso in tenuta, con Hong Kong e la Cina in positivo. I mercati azionari asiatici e dell'area del Pacifico hanno mostrato generalmente segni di positività, con Tokyo e Seul che hanno ondeggiato attorno alla parità. Dopo la chiusura in rialzo di Wall Street, Hong Kong è salita di un punto percentuale, con Shanghai in aumento dell'1,2% e Shenzhen dell'1,1%. Anche Sidney ha chiuso in crescita dello 0,2%.