Auto, l’Europa si spacca sui dazi Ue alle elettriche cinesi

MILANO – L’Europa si spacca sui dazi alle auto elettriche cinesi. Al voto del comitato per la difesa del commercio i Paesi Ue non è stata raggiunta nè la maggioranza qualificata a favore nè quella contro. La decisione passa quindi alla Commissione, che a quanto punto li confermerà. Dieci i Paesi favorevoli, tra cui Italia e Francia, dodici gli astenuti tra cui la Spagna, mentre sono stati cinque i voti contrari, guidati dalla Germania (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

A questo punto, la palla passa alla Commissione, che a questo punto dovrebbe confermarli. Al voto del Comitato per la difesa del commercio i Paesi Ue non è stata raggiunta né la maggioranza qualificata a favore né quella contro. (Liberoquotidiano.it)

L’immagine più potente della svolta energetica e del processo di decarbonizzazione avviato dall’Unione europea viene paradossalmente da un paese che ha deciso di uscirne. Gli applausi e le lacrime degli operai che rimarranno ancora qualche anno alle dipendenze della società per smantellare ciò che rimane, hanno sottolineato l’evento epocale. (Corriere del Ticino)

È il giorno dei dazi europei contro l’auto elettrica cinese. L’Ungheria si è detta contrari a e paventa una nuova guerra fredda commerciale con la Cina; la Germania ha votato contro perché è preoccupata di dover pagare i dazi sulle auto che produce in Cina e importa in Europa (sono 6 milioni le vetture prodotte lì dalla Germania). (Il Sole 24 ORE)

Auto cinesi, arrivano i dazi Ue: tariffe fino al +35% per le elettriche

Nonostante le divisioni interne, la Commissione Europea ha deciso di imporre i dazi aggiuntivi sui veicoli elettrici cinesi. Ma, in fondo, la Cina… (La Stampa)

La maggioranza Ursula va in frantumi, vittoria dell'Italia e sconfitta per la Germania. (Secolo d'Italia)

Nella tarda mattinata di oggi i rappresentanti dei governi dei 27 Stati Ue, riuniti a Bruxelles, andranno alla conta per adottare in via definitiva i prelievi compensativi proposti tre mesi fa dalla Commissione sull’importazione dei veicoli a batteria “made in China”, la cui filiera è accusata di fare concorrenza sleale alle e-car europee per via dei generosi sussidi pubblici riconosciuti dalla Repubblica popolare. (ilgazzettino.it)