Legge di Bilancio, niente tasse sugli extraprofitti: il governo chiede a banche e grandi aziende «un contributo di solidarietà»

Il sottosegretario del ministero dell’Economia Federico Freni, in un’intervista a Open, lo aveva anticipato: «Non c’è mai stata e mai ci sarà la volontà di tassare gli extraprofitti della banche». Si cercano risorse per la legge di Bilancio 2025, ma la strada che il governo vuole percorrere non è quella di imporre agli istituti di credito una tassa sugli utili record, registrati negli anni in cui l’inflazione si è mossa sulle due cifre percentuali. (Open)

La notizia riportata su altri media

Intanto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti presenta il piano strutturale alle parti sociali: a ottobre il voto delle Camere (Milano Finanza)

Il nuovo fronte che Forza Italia ha aperto rimanda direttamente ad Arcore ed ha un'eco fortissima sulle dinamiche della Pisana (AlessioPorcu.it)

"Ci rendiamo conto? Siamo al colmo dei colmi. Un governo pavido e inetto". (Il Messaggero Veneto)

Banche, il governo spera in 2 miliardi di anticipi di cassa

E così sarà. La trattativa governo-banche per avere qualche spicciolo in vista della manovra è partita. (Il Fatto Quotidiano)

Praticamente le banche, davanti al governo che non ha avuto il coraggio di tassarne gli extra-profitti, sarebbero disposte ora, con l’ok dell’esecutivo, a una sorta di contributo di solidarietà. L’Abi ha dichiarato la sua disponibilità a eventuali misure che possano mettere a disposizione una maggiore liquidità per il bilancio dello Stato. (LA NOTIZIA)

Tali misure – fa sapere l’Abi – dovranno essere caratterizzate da una natura temporanea e con scadenze ben definite, con l’obiettivo di garantire effetti esclusivamente di tipo finanziario. Il comitato esecutivo dell’Abi, presieduto da Antonio Patuelli, ha deliberato all’unanimità di incaricare il direttore generale Marco Elio Rottigni di “approfondire eventuali misure che possano mettere a disposizione una maggiore liquidità per il bilancio dello Stato”. (Economy Magazine)