Rabbia e dolore in piazza: "Fermiamo i femminicidi". Una battaglia senza età che parte dai più giovani

Rabbia e dolore in piazza: Fermiamo i femminicidi. Una battaglia senza età che parte dai più giovani
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LA NAZIONE INTERNO

Momenti di riflessione per le strade, nelle piazze, nelle scuole. Nei luoghi della cultura, nei palazzi e tra le associazioni. Istituzioni e cittadini, imprenditori e amministrazioni comunali; la città tutta ha fatto la sua parte per tenere alta l’attenzione sul tema della violenza di genere. La partecipazione al 25 novembre non ha età, non conosce spazio e tempo. Empoli si è animata di eventi con le studentesse e gli studenti del ‘Virgilio’ in corteo in centro storico. (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altri giornali

Secondo l'indagine dell'Ue sulla violenza di genere, circa 50 milioni di donne tra i 18 e i 74 anni, ovvero quasi il 31%, hanno subito violenza fisica o sessuale, minacce incluse. Il 20% delle donne in Ue ha subito violenza fisica o sessuale, minacce incluse, da una persona diversa dal partner. (L'Eco di Bergamo)

Dare risposta in tempo alle richieste d’aiuto e, ancor meglio, contrastare in modo efficace questo flagello sociale è difficile; ci si può riuscire grazie a un’articolazione di servizi orientati e mostrando alla vittima di violenza che c’è una via d’uscita a simili situazioni proponendo, tramite una rete di attenzione e protezione, la possibilità di raggiungere il recupero personale. (Oggi Treviso)

Il nuovo servizio, basato su tecnologia OpenAi e sviluppato con il supporto di Bain & Company, offre assistenza continua agli studenti ed è disponibile 24 ore su 24, sette giorni su sette. (Frosinone News)

Sorso, un murale per Giulia Cecchettin disegnato da ragazzi e ragazze

Gino Cecchettin: «Rispettate le donne sempre, la vita è sacra». Lo ha affermato Gino Cecchettin, papà di Giulia Cecchettin uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. (ilgazzettino.it)

Il murale è stato realizzato dai bambini della Ludoteca e dai ragazzi e ragazze del Centro di aggregazione. (La Nuova Sardegna)

Ieri 25 novembre, è stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la prima senza Giulia Tramontano e Giulia Cecchettin, uccise entrambe da chi un tempo diceva di amarle, la prima addirittura incinta del suo primo bambino, quel figlio ucciso dal proprio padre, senza un minimo di rimorso, mai considerato davvero come essere vivente, ma solo un intralcio alla vita che desiderava, un'esistenza libera da relazioni, ma soprattutto priva di responsabilità, una finta libertà in nome della quale ha ucciso. (DiLei)