Decontribuzione al Sud, il governo non rinnova gli sgravi: a rischio 3 milioni di contratti

Corriere della Sera INTERNO

Stop alla decontribuzione per i lavoratori del Sud. Il governo non intende rinnovare lo sgravio sul costo del lavoro che vale 3.3 miliardi di euro all’anno e che interessa oltre tre milioni di dipendenti. La misura, un esonero contributivo per i lavoratori dipendenti del settore privato del 30% per le aziende con sede nel Meridione, doveva in origine durare fino al 2029. Con l’esonero che doveva scendere al 20% per il 2026 e 2027 e al 10% nel biennio 2028-2029. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Non prevedendo quindi una futura domanda” per il prodotto, “AstraZeneca ha pertanto deciso di ritirare l’autorizzazione all’immissione in commercio per Vaxzevria all’interno dell’Ue”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Conte: "Con taglio decontribuzione e autonomia Governo mette in ginocchio il Sud" (L'Unione Sarda.it)

Stampa (Salernonotizie.it)

È guerra aperta fra opposizioni e governo sulla cosiddetta “decontribuzione Sud”, lo sgravio deciso durante la crisi del Covid per alleggerire il carico contributivo dei lavoratori del Mezzogiorno. Un’operazione che ha riguardato fino ad ora circa 3 milioni di dipendenti, con un costo complessivo di 3,3 miliardi, diviso fra ricorse nazionali ed europee. (Quotidiano del Sud)

, le notizie secondo cui il ministro per gli Affari europei e le Politiche di Coesione, Raffaele Fitto, non rinnoverà il pacchetto da 3,3 miliardi di euro di fondi europei “che dal 2021 – é detto in un comunicato – ha permesso alle imprese del Sud Italia di ottenere un esonero contributivo fino al 30% sui costi dei dipendenti“. (Quotidiano online)

"Oggi, pur di attaccare il governo Meloni, la sinistra si è inventata un’altra bufala: stanno raccontando che il ministro Fitto avrebbe deciso di interrompere la misura ‘Decontribuzione Sud’. Una bugia, appunto, che nasconde la malafede. (Secolo d'Italia)