Elezioni Iran, Khamenei su bassa affluenza: "Gesto di dissenso? No al 100%"

Elezioni Iran, Khamenei su bassa affluenza: "Gesto di dissenso? No al 100%" 03 luglio 2024 Il nuovo presidente dell'Iran si deciderà al ballottaggio venerdì 5 luglio. Si sfideranno il riformista Masoud Pezeshkian e il conservatore Saeed Jalili. A vincere al primo turno è stato l'astensionismo. "La partecipazione della gente non è stata così alta come ci si aspettava. È stata inferiore a quanto ci aspettavamo e avevamo previsto", ha commentato l'Ayatollah Ali Khamenei (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri media

Al primo turno il deputato Pezeshkian è arrivato primo con il 42%, mentre Jalili, che in passato è stato uno dei negoziatori per l’accordo sul nucleare, ha presi il 38% delle preferenze; terzo è arrivato il presidente del Majlis (Parlamento), il conservatore Mohamad Baquer Ghalibaf, mentre al quarto posto si è piazzato il religioso Mostafa Pourmohammadi. (Notizie Geopolitiche)

Nonostante gli appelli al voto del regime, la maggioranza degli iraniani ha disertato le urne al primo turno delle elezioni presidenziali, così come avevano chiesto gli oppositori del regime di Teheran. (Today.it)

Come previsto, in Iran si sono svolte le votazioni per eleggere il successore del presidente Ebrahim Raisi, morto il 19 maggio in un misterioso incidente mentre volava su un vecchio elicottero non lontano dal confine con l’Azerbaigian. (L'Opinione delle Libertà)

VIDEO Elezioni Iran, Khamenei su bassa affluenza: "Gesto di dissenso? No al 100%"

Per la compagnia Porsesh, il candidato riformista raggiunge invece circa il 53% dei consensi mentre l'ultraconservatore si ferma al 41%, con il 6% degli aventi diritto ancora indeciso. Masoud Pezeshkian, politico ritenuto moderato e parte del fronte riformista, è in testa sull'ultraconservatore Saeed Jalili nei sondaggi per il ballottaggio nelle elezioni presidenziali che si terranno domani in Iran (Tuttosport)

Il dato certo del primo turno delle elezioni presidenziali in Iran è il tramonto del potere di Khamenei. In primis a causa della bassa partecipazione alle urne che non ha raggiunto nemmeno il 50% e questo nonostante il ritorno dei riformisti, a dimostrazione del fatto che i riformisti non hanno l’autorità di un tempo. (La Stampa)

L'Ayatollah: "Chi non vota potrebbe avere dei problemi, ci sono ostacoli di ogni tipo" (LAPRESSE)