"Payback sanitario lesivo per il territorio"

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"Siamo stupiti dalla recente doppia sentenza della Corte Costituzionale che dichiara legittima la norma del payback. Precisiamo che, solo per la nostra Emilia Centro, per il triennio 2015-2018 le imprese dovranno versare decine e decine di milioni di euro". Lo dichiara Valter Caiumi , presidente di Confindustria Emilia Area Centro. "Ma il tema qui va oltre l’entità. È il principio base che sta nelle regole del mercato e dell’economia che è palesemente leso – sottolinea Caiumi –. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“La pronuncia di rigetto della Corte costituzionale sull’incostituzionalità del meccanismo del payback sui dispositivi medici versa un intero comparto e tutta la filiera italiana del settore in una crisi irreversibile. (Quotidiano Sanità)

Si parla della sentenza con cui la Consulta ha dichiarato non incostituzionale il payback sui dispositivi medici, meccanismo messo a punto dal governo Renzi nel 2015 e attuato da Draghi che prevede la restituzione alle Regioni del 50% di quanto avevano versato ai produttori di strumenti diagnostici, attrezzature, garze, stent, protesi. (Il Fatto Quotidiano)

22 LUG Riproduzione riservata (Quotidiano Sanità)

"Molte aziende abruzzesi e molisane verso il fallimento, interventi negli ospedali a rischio"

Ma la sentenza della Corte Costituzionale è sicuramente una sconfitta per i privati. E una vittoria per la Regione, nonostante non sia un provvedimento immediatamente esecutivo. (LA NAZIONE)

Le due sentenze della Corte (n. 139 e n. 140) hanno ad oggetto il meccanismo del payback, che è regolato da diverse norme di legge. (Fiscal Focus)

ABRUZZO. Ivan Pantalone, Presidente ASFO Abruzzo-Molise e Vicepresidente Nazionale FIFO Sanità, si è espresso così sul payback applicato ai dispostivi medici: “Siamo esterrefatti, la sentenza della Consulta sul payback applicato ai dispositivi medici segna il destino di oltre 1400 imprese che si avviano al fallimento e di 190mila addetti del settore che perderanno il loro posto di lavoro, come certificato dai dati emersi dallo studio Nomisma commissionato da FIFO Sanità. (Termoli Online)