"Mollerò per pochi infami": la furia di Meloni contro i suoi che mandano le chat di FdI ai giornali
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In una chat di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni si è sfogata con i suoi, lamentando una fuga di notizie e attaccando "l'infamia di pochi", gente che "per una citazione sul giornale si vende la madre". La conversazione è poi arrivata a una battuta della premier sul ministro dei Trasporti Salvini: "Pensavo saremmo tornati al dorso di mulo e invece ci sono ancora i treni dopo due anni". (Fanpage.it)
Ne parlano anche altre fonti
Trecentosessantatrè. E che corrisponde alla soglia da raggiungere per rendere valida l’elezione del giudice della Corte costituzionale vacante da ormai quasi un anno e cioè da quando, l’11 novembre 2023, scadde il mandato di nove anni della giudice Silvana Sciarra, eletta dalle Aule con l’appoggio di Pd e M5S. (Il Dubbio)
«Non sono ammesse assenze da parte di alcun deputato (vale anche per ministri, viceministri e sottosegretari)», si legge nel messaggio partito dai vertici di Fdi. Le camere si riuniranno martedì alle 12.30 per l’ottava votazione, dopo sette andate a vuoto da novembre 2023, per rimpiazzare Silvana Sciarra. (il manifesto)
I partiti di maggioranza non hanno ottenuto ancora niente, la Lega un direttore generale, Roberto Sergio, che è sempre stato un … Per il Consiglio di amministrazione della Rai si è visto come è andata a finire. (L'HuffPost)
La Meloni non sopporterebbe l'idea che sui giornali finiscano le comunicazioni interne dei parlamentari di Fratelli d’Italia. La premier è “convinta” che la talpa responsabile della fuga continua di notizie siano uno o più eletti di FdI (Il Giornale d'Italia)
Martedì 8 ottobre, alle ore 12.30, nell'Aula di Montecitorio è convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale. Si tratta dell'ottavo scrutinio ed è necessaria la maggioranza dei tre quinti dei componenti. (Comunicazione)
Un risultat… ROMA – Se fosse il titolo di un film potrebbe suonare così: “Il mio giudice alla Consulta si chiama Marini”. (la Repubblica)