Parigi - L'impresa delle Fairy Five che le consegna alla leggenda!

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Federazione Ginnastica d'Italia SPORT

L'impresa delle Fairy Five che le consegna alla leggenda! 31 Luglio 2024 Dopo una notte insonne, con quella sensazione di aver vissuto qualcosa di cui parleranno i nipoti dei loro nipoti, le Fate d’Argento si godono il Villaggio Olimpico, tra gli applausi e i sorrisi degli altri atleti. In quell'Olimpo di divinità sportive i campioni si riconoscono e si rispettano. Simone Biles, ieri, dopo il corpo libero della D’Amato ha guardato le nostre ragazze e con un sorriso ha annuito, come a salutare il loro ingresso nel gotha. (Federazione Ginnastica d'Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Parigi 2024 ora per ora (Sport Mediaset)

Parigi 2024, "una grande ginnastica azzurra, è primo storico argento" 31 luglio 2024 (Il Sole 24 ORE)

Una delle più giovani della spedizione azzurra, un autocontrollo degno della più consumata ed esperta ginnasta salita in pedana. Angela Andreoli, 18 anni compiuti a giugno, si mette al collo un argento che brilla più dell’oro. (Bresciaoggi)

Ginnastica artistica. Lo splendido argento delle fate, un podio atteso da 96 anni

Angela Andreoli ha saputo fare la differenza con enorme caparbietà nella finale a squadre di ginnastica artistica alle Olimpiadi di Parigi 2024, contribuendo in maniera decisiva alla conquista della medaglia d’argento nella gara che premia la caratura del movimento di un’intera Nazione. (OA Sport)

La medaglia d'argento vinta dalle Fate della ginnastica artista è e sarà in assoluto una delle più belle tra quelle conquistate dall'Italia ai Giochi di Parigi. Una medaglia vinta dopo 96 anni e che vale quanto un oro, perché battere le americane, battere Simone Biles era praticamente impossibile. (Fanpage.it)

Musica a palla, luci da discoteca. Mai successo prima, mai visto uno spettacolo così. La Bercy Arena di Parigi è un luna park dell’impossibile, con la gente che canta e balla. Gesso sulle mani, body scintillanti, capelli raccolti dietro la nuca: 96 anni per arrivarci, per riprovare il gusto di una medaglia olimpica femminile a squadre che all’Italia mancava dal 1928. (Avvenire)