Gaza: Oxfam, in un anno uccisi 11.000 bimbi e 6.000 donne
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L'esercito israeliano in un anno ha ucciso a Gaza almeno 11.000 bambini e 6.000 donne, il bilancio più alto rispetto a qualsiasi conflitto degli ultimi 20 anni, considerando lo stesso lasso di tempo: lo denuncia Oxfam di fronte all'allargamento del conflitto in Libano e in Cisgiordiana (compresa Gerusalemme est) e all'ulteriore massacro di civili che ne sta conseguendo. Oltre 25 mila bambini hanno perso un genitore o sono rimasti orfani e in moltissimi hanno perso un arto. (Il Messaggero Veneto)
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In un anno, morti almeno 6 mila donne e 11 mila bambini: è il dato più alto rispetto a tutti i conflitti recenti. Oltre 25 mila bambini hanno perso almeno un genitore. Vittime indirette potrebbero essere oltre 180 mila. (La Difesa del Popolo)
Credits: Medici Senza Frontiere Ormai da un anno, i danni causati dal conflitto a Gaza e la sistematica distruzione di strutture e infrastrutture stanno rendendo l’ambiente invivibile e estremamente pericoloso per la salute delle persone che vivono a Gaza, violando oltre al diritto umanitario anche quello di vivere in un ambiente sano, ora e nel lungo periodo. (Greenpeace)
Devastata da un anno di guerra e bombardamenti, come la vita dei tanti che in quel martoriato lembo di terra si sono trovati schiacciati fra i miliziani di Hamas responsabili dell’attacco de… (la Repubblica)
Roma, 2 ott. - "Un'emergenza senza precedenti, dove non c'è alcun rispetto per i civili. Cibo, acqua e beni di prima necessità sono quasi introvabili; le disastrose condizioni igieniche causano infezioni letali, anche tra i bambini. (Il Sole 24 ORE)
"Sette volte sono dovuto andare via da casa. Tutte le famiglie di Gaza hanno imparato a infilare in una borsetta tutte le cose essenziali. I documenti i soldi l'oro. Una nuova cultura che tutti hanno dovuto imparare per essere pronti a scappare". (La Repubblica)
Quali sono queste ferite e come possono diventare uno strumento per la pace? Abbiamo cercato di capirlo raccogliendo le storie e le testimonianze di Izzeldin Abuelaish, primo medico palestinese a lavorare in un ospedale israeliano che nel 2009 ha perso tre figlie a causa di un bomdardamento israeliano sulla Striscia di Gaza, Davide Musardo, psicologo clinico per Medici Senza Frontiere che ha prestato servizio a Gaza, collegato con noi dalla Giordania, e lo scrittore irlandese Colum McCann che una speranza l’ha vista nella storia, vera, di amicizia tra due padri, un palestinese e un israeliano, Bassam Aramin e Rami Elhanan, che hanno perso entrambi le figlie a causa della violenza e che hanno deciso di fare del loro dolore un ponte di dialogo, per la pace. (RSI.ch Informazione)