Ex Ilva, accordo sulla cassa integrazione. Urso e Calderone soddisfatti

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Ponte sullo Stretto Messina

Dopo una lunga trattativa nella notte, durata 14 ore, i lavoratori dell’ex Ilva avranno la cassa integrazione. Anche se non tutti. Numeri ridotti rispetto all’iniziale richiesta dei sindacati. Infatti, saranno in 4.050 a ricevere il sussidio, e non 5.200. Di questi, 3.500 a Taranto, proprio quell’acciaieria che a giorni finirà a bando per la vendita, con sei soggetti industriali interessati allo stabilimento, confermati anche dal ministro delle Imprese Adolfo Urso che ha detto: "Siamo sulla strada giusta". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre testate

Il via libera è arrivato nella notte. Dopo una trattativa andata avanti per più 14 ore, Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria e sindacati hanno sottoscritto l’accordo per un nuovo periodo di cig all’ex Ilva. (la Repubblica)

L'annuncio è arrivato attraverso una nota della Fim Cisl. Tutte le organizzazioni sindacali (tra cui Fim, Fiom e Uilm) presenti al Tavolo hanno sottoscritto l'accordo che prevederà importanti novità e agevolazioni ai lavoratori coinvolti dalla Cigs: riconoscimento di integrazione salariale pari al 70% della retribuzione, oltre ai relativi ratei di tredicesima e premio di produzione. (Teleborsa)

E' di 4.050 unità (3.500 per l'ex Ilva di Taranto), secondo fonti sindacali, la proposta messa sul tavolo dall’azienda nell’incontro-fiume cominciato ieri mattina al ministero del Lavoro ancora in corso nella tarda serata di ieri. (quotidianodipuglia.it)

A 12 anni dal sequestro l’ex Ilva di Taranto prova a ripartire

“Il clima di rinnovata fiducia, spiega Calderone, consente ora di affrontare insieme la delicata gestione della fase di Ripartenza, accompagnare il rilancio di un asset strategico per il tessuto produttivo del nostro Paese e dare la massima garanzia possibile ai lavoratori”. (Corriere di Taranto)

Dopo una maratona di trattative durata oltre 14 ore, le parti sociali hanno raggiunto un'intesa sulla cassa integrazione straordinaria per i lavoratori ex Ilva. Per la precisione, 3.500 nel sito siderurgico pugliese, 175 a Novi Ligure, 20 a Racconigi e il resto a Genova. (NoviOnline)

Dodici anni dopo l’azienda, che ora é Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, prova a ripartire con un piano ad hoc, che prevede che nel 2026 i tre altiforni siano tutti stabilmente in marcia. (Il Sole 24 ORE)