Violentò la compagna di classe, ora i genitori dovranno risarcire la vittima: «Non sono stati in grado di educare il figlio»

Sono stati ritenuti responsabili dei danni morali e biologici provocati dal figlio, che nel marzo del 2015 ha violentato un compagna di classe, minorenne come lui. Dovranno pagare 27mila euro. Dopo la sentenza penale (non ancora definitiva) che, nel 2022, ha riconosciuto la responsabilità del ragazzo, i genitori sono stati citati in una causa civile per «culpa in educando», ossia per non avere insegnato al figlio i principi fondamentali di rispetto per le persone, ma al contrario l’uso della violenza e della prevaricazione messi in atto dal ragazzo. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri giornali

Nel 2022, il ragazzo, allora minorenne, era stato condannato in sede penale per violenza sessuale aggravata. (Zoom24.it)

Il Tribunale di Firenze ha condannato al risarcimento i genitori per culpa in educando, come previsto dall'articolo 2048 del Codice civile sulle responsabilità genitoriali. In sostanza: la famiglia non è stata ritenuta capace di fornire la corretta educazione al figlio e quindi, secondo il giudice, merita di essere condannata. (il Giornale)

Il tribunale di Firenze condanna i genitori di uno studente sedicenne ritenuto colpevole di violenza sessuale aggravata nei confronti di una compagna di scuola (il fatto, tra l’altro, era avvenuto proprio fra le pareti scolastiche). (Tecnica della Scuola)

Violentò la compagna di classe del Liceo, i genitori dovranno risarcire la minorenne (27mila euro): «Non hanno educato il figlio»

Di Redazione | 20 Luglio 2024 alle 14:45 In particolare i giudici fiorentini hanno ritenuto responsabili i genitori del ragazzo, all’epoca minorenne, per non averlo educato bene, la cosiddetta “culpa in educando” dell’articolo 2048 del codice civile sulle responsabilità genitoriali. (RadioSienaTv)

Una decisione che «chiama i genitori a rispondere civilmente per violenze gravi commesse dai figli». (La Repubblica Firenze.it)

Dopo la sentenza penale (non ancora definitiva) che, nel 2022, ha riconosciuto la responsabilità del ragazzo, i genitori sono stati citati in una causa civile per «culpa in educando», ossia per non avere insegnato al figlio i principi fondamentali di rispetto per le persone, ma al contrario l’uso della violenza e della prevaricazione messi in atto dal ragazzo. (ilgazzettino.it)