Breve storia della Siria e di chi l’ha governata
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La famiglia Assad è stata spesso paragonata a un clan mafioso, di cui ha la forza dei legami e il potenziale romanzesco. Il secondo membro più importante del clan, dopo Hafez, è stato il fratello minore Rifa’at, anche lui alto ufficiale dell’esercito e complice di tutte le imprese fraterne, dalla presa del potere alla gestione della guerriglia palestinese filosovietica ai massacri dei Fratelli musulmani negli anni Ottanta. (Lucy. Sulla cultura)
La notizia riportata su altre testate
Porre l’accento sul sostegno alla genitorialità attraverso la politica economica, l’educazione e la prevenzione per favorire la fertilità, le tecniche per superare l’infertilità e l’implementazione di un welfare aziendale orientato a favorire scelte di vita coerenti con un incremento della natalità. (Il Sole 24 ORE)
Il Medio Oriente quindi si sposta ora su una traiettoria diversa da quella al centro delle analisi di questi mesi. La caduta del regime di Bashar al Assad in Siria è uno di quegli eventi che tutti sono bravi a spiegare – dopo – e nessuno a prevedere, prima che accadano. (Vanity Fair Italia)
I militari della 24a Brigata meccanizzata intitolata a Re Danylo mentre prendono parte a un’esercitazione di medicina tattica e di assistenza tattica alle vittime di combattimento (TCCC) in una località segreta nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. (Il Sole 24 ORE)
Mentre attendiamo chiarezza e risposte definitive alle numerose domande urgenti derivanti dalle nuove realtà imposte in Siria, è essenziale affrontare alcuni punti chiave: (Contropiano)
«Licet necare tyrannum», è lecito uccidere il tiranno, secondo la teologia di San Tommaso. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Davvero c’è da disperarsi per la Siria? Intanto, bisognerà iniziare a rallegrarsi, visto che geostrategicamente a perdere il loro alleato più prezioso in Medio Oriente sono stati proprio i nemici giurati dell’Occidente, Russia e Iran, che avevano tenuto in piedi con la forza delle loro armi e dei mujahidin del popolo iraniani un regime corrotto e sanguinario, pur di avere un porto (Tartus) sul Mediterraneo per quanto riguarda Mosca; o di assicurarsi l’assoluta complicità del regime di Bashar al-Assad, da parte iraniana, per far arrivare tonnellate di armi e missili ai propri proxy libanesi e palestinesi. (L'Opinione)