Il ritorno di Trump, Cottarelli: “In arrivo nuovi dazi. Brutte notizie per la Ue”

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– “L’elezione di Trump non è una buona notizia per l’Europa. E non lo è, più in generale. Trump farà gli interessi di breve periodo o quelli più immediati per gli Stati Uniti”. È netto Carlo Cottarelli, uno dei più autorevoli economisti italiani, da sempre tra l’Italia e gli Usa. Professore, dazi e protezionismo sono una delle priorità della politica annunciata da Donald Trump: ci possiamo aspettare sconti o darà corso a misure di questo stampo? L'economista Carlo Cottarelli (Imagoeconomica)IMAGOECONOMICA “È vero che c’è sempre una differenza tra quello che si dice in campagna elettorale e quello che si fa davvero, però non dimentichiamo che nella storia ci sono stati anche coloro che hanno realizzato anche troppe delle loro promesse (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Risponde al telefono da uno dei padiglioni di BolognaFiere dove è in corso il salone delle macchine agricole Eima, che «sta andando benissimo nonostante i drastici cali di fatturato». (Corriere della Sera)

Lo spettro dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni che torna a farsi concreto con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca preoccupa anche alcune imprese siciliane, soprattutto del settore manifatturiero. (La Repubblica)

"Saranno "dazi amari" per l'Italia e l'Ue. Trump lavorerà per costruire un'internazionale sovranista volta a demolire l'Europa e i diritti sociali, civili e ambientali". (Corriere TV)

Usa, stretta di Trump su made in Italy: rischio nuovi dazi tra 4 e 7 miliardi

Una minaccia che pende come una spada di Damocle sul Vecchio Continente. In campagna elettorale, Trump ha promesso tariffe fino al 20% su tutte le importazioni europee se fosse stato rieletto. (WIRED Italia)

Le produzioni oggi considerate come più esposte alle intemerate protezionistiche di Donald Trump sono quelle che temono meno. A temere di più è il tradizionale made in Italy alimentare: cibo, vi… (L'HuffPost)

Il Made in Italy rischia, infatti, di pagare un conto salato per la promessa elettorale del nuovo presidente Usa di dazi del 10% sulle importazioni. Secondo le simulazioni realizzate da Prometeia, i costi aggiuntivi per il nostro paese andrebbero da oltre 4 a oltre 7 miliardi di dollari. (LA STAMPA Finanza)