A quanto pare tutto è bene quel che finisce bene tra ITA e Lufthansa. Ora si attende a decisione finale di Bruxelles
L’ultima decina di giorni é stato un pò da cardiopalmo la situazione per l’affare tra ITA Airways e Lufthansa. Quasi al traguardo, tutto sembrava eseere precipitato nel baratro gettando alle ortiche tutto quato era stato faticosamente costruito per creare quella condizione che il nuovo vettore italiano prendesse una via di stabilità futura. Infatti con il suo progressivo passaggio della proprietà del pacchetti azionario al vettore tedesco la fisionomia del tradporto aereo in Italia potrebbe cambiare. (Italiavola & Travel –)
La notizia riportata su altre testate
Poco prima di inviare a Bruxelles i documenti per l’ok alle nozze — la sera di lunedì 4 novembre — le due parti hanno iniziato a «litigare», in particolare sul prezzo. (Corriere della Sera)
Il gioco delle parti questa volta porta il ministro Giorgetti – l’autore della svendita – a passare per il salvatore della patria. Una «patria» svilita proprio dalle sue decisioni mentre qualche giorno fa oltre 2 mila lavoratori ex Alitalia sono stati licenziati, concludendo la macelleria sociale della compagnia di bandiera che l’Italia non ha più. (il manifesto)
Il MEF infatti ha firmato in extremis l'accordo per la vendita della compagnia nata dalle ceneri di Alitalia e conferma di aver inviato a Bruxelles i documenti richiesti, senza alcuna variazione, mettendo una pietra tombale sulla possibilità di una revisione al ribasso del prezzo. (LA STAMPA Finanza)
"Nessuna variazione delle condizioni economiche già concordate" si legge in una nota (LAPRESSE)
ROMA – Due mesi per prendere il comando di Ita Airways che, tra sessanta giorni, sarà dunque a guida tedesca. Nei prossimi giorni, i funzionari di Bruxelles leggeranno i contratti che Ita e Lufthansa hanno firmato con tre … (la Repubblica)
La scadenza per l’invio dei remedies a Bruxelles è fissata alle 23:59 di oggi 11 novembre, ma dalla Commissione europea è trapelata la disponibilità a concedere una certa flessibilità sui termini. Insieme ai cosiddetti remedies, i contratti con tre compagnie competitor alle quali affidare 13 rotte contro il rischio di posizioni di monopolio, oggetto del confronto è il prezzo dell’investimento, su cui i tedeschi avevano chiesto uno “sconto”. (Il Sole 24 ORE)