Sindacati in piazza a Calenzano: sciopero generale per la sicurezza sul lavoro

Sindacati in piazza a Calenzano: sciopero generale per la sicurezza sul lavoro
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il Resto del Carlino INTERNO

PRATO "Basta morti sul lavoro". I sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil scendono in piazza per chiedere sicurezza sui luoghi di lavoro dopo l’ennesima strage di lavoratori al deposito di carburanti di Calenzano e ad appena dieci mesi dall’incidente mortale al cantiere di via Mariti, a Firenze. Un’emergenza che non può essere più rimandata e che chiede provvedimenti concreti per fermare la strage infinita. (il Resto del Carlino)

Su altre fonti

Mentre si è conclusa la ricerca dei dispersi, con cinque vittime accertate, il procuratore Luca Tescaroli ha nominato dei periti che saranno coinvolti nelle indagini. (Today.it)

Fuori dai cancelli del deposito Eni di Calenzano una cinquantina tra operai, autisti, cittadini, rappresentanti delle istituzioni e i parenti delle vittime, si raccolgono mercoledì mattina (due giorni doopo la strage) per il minuto di silenzio è la deposizione di una corona di fiori in omaggio delle cinque vittime dell’incidente sul lavoro. (Corriere Fiorentino)

“Dobbiamo pretendere che vengano risparmiate le vite delle persone, non la manodopera”, ha detto il Sindaco - Agenzia VISTA / Alexander Jakhnagiev /CorriereTv Agenzia VISTA / Alexander Jakhnagiev (Corriere TV)

La strage di Calenzano, trovato il corpo dell'ultimo disperso: le vittime salgono a cinque

Appena cinque minuti prima che avvenisse l’esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze). Vincenzo Martinelli — protocollato all’ingresso come «visitatore» — è il primo morto di quella che si annuncia come l’ennesima strage sul lavoro: c’è una seconda vittima ma non si sa chi sia tra gli altri quattro autisti. (Corriere Fiorentino)

L'intero deposito Eni di Calenzano (Firenze) dove c'è stata l'esplosione del 9 dicembre 2024 è stato posto sotto sequestro dalla procura di Prato per svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico. (Corriere Fiorentino)

La prima vittima identificata è stata Vincenzo Martinelli, cinquantunenne napoletano, ma residente da diversi anni a Prato: lascia una moglie e due figlie di diciotto e ventuno anni. «Una di loro ha preso la patente da pochi giorni ed era stato lui - raccontano gli amici - a fare orgogliosamente con lei la guida preparatoria per l’esame». (Giornale di Sicilia)