Salerno pionera con Corsi al festival Limen

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Sanremo 2025: un inno all’autenticità. La 75esima edizione ha saputo sorprendere e affascinare tutti, segnando una svolta epocale nella storia del Festival. Con il trionfo di due bravi ragazzi, questa edizione ha confermato il valore della tradizione cantautorale. Dopo anni dominati da produzioni pop sperimentali, la vittoria del talento genuino ha riscritto le regole del palcoscenico, dimostrando che la capacità di raccontare storie attraverso la musica, unita a uno stile personale e ricercato, è ancora la chiave per conquistare cuori e menti. (ilmattino.it)

Su altre fonti

La Carriera di Lucio Corsi: Dai Primi Passi a Sanremo 2025 Lucio Corsi nasce a Grosseto il 15 ottobre 1993, e fin dalla giovane età mostra una grande passione per la musica. (SofiaOggi.com)

A Che Tempo Che Fa, Lucio Corsi riceve un affettuoso videomessaggio da Carlo Verdone, che lo celebra come un artista autentico e visionario. Dopo il secondo posto e il Premio Mia Martini, per Verdone il cantautore è destinato a lasciare un segno profondo nella musica italiana. (ilmessaggero.it)

Lucio Corsi - direttamente dalla riviera ligure - è arrivato nello studio di Fabio Fazio e, a Che Tempo Che Fa, ha suonato la sua ormai iconica "Volevo essere un duro" che si è classificata seconda al concorso canoro più famoso d'Italia. (leggo.it)

Durante la puntata di "Che tempo che fa" sul Nove, Lucio Corsi, riveazione del Festival di Sanremo, è stato ospite di Fabio Fazio e bel corso dell'intervista è stato mostrato anche un video messaggio di Carlo Verdone che nella sua serie tv "Vita da Carlo" ha avuto proprio negli anni scorsi anche Lucio Corsi tra gli interpreti: " Questa mattina quando ho saputo che è arrivato secondo e che ha vinto il premio Mia Martini, sono stato veramente molto contento. (la Repubblica)

Nella serie, Lucio interpreta sé stesso, un artista indeciso se partecipare o meno al Festival, ma che alla fine decide di partire per Sanremo. (Corriere dell'Umbria)

Il menestrello grossetano nella serata finale della kermesse ha infatti eseguito la sua canzone, ‘Volevo essere un duro’, suonando una chitarra elettrica firmata Wandrè – una ‘Oval’ –, creata nel 1958 dal liutaio cavriaghese Antonio Pioli, che tra il 1957 e il 1968 ideò, e nella sua bottega realizzò circa 30 modelli, poi fabbricati in serie e marchiati con quello che, a lungo, fu creduto il suo soprannome: Wandrè, appunto. (il Resto del Carlino)