Cecilia Sala e i rischi di un mestiere sotto attacco
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“Ma smetterla di andare in questi Paesi? Magari in questi momenti? Oppure non da sola?”, “impara ad andare in questi posti”. E ancora: “Se l’è andata a cercare, era meglio se stava a casa”. Sono solo alcuni dei commenti che circolano sul web in merito a Cecilia Sala, la giornalista arrestata a Teheran lo scorso 19 dicembre e da allora detenuta nella prigione di Evin, in condizioni impietose. Chi pensa che la detenzione di Cecilia Sala – e sono in molti purtroppo – sia da ricondurre alla sua superficialità, si sbaglia. (Luce)
Su altri giornali
Si è conclusa dopo due ore e mezza l'audizione al Copasir dell'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano, convocata per aggiornare l'organismo parlamentare sul caso Cecilia Sala, la giornalista detenuta in Iran dallo scorso 19 dicembre. (Tiscali Notizie)
Il caso della giornalista Cecillia Sala, arrestata il 19 dicembre a Teheran, è oggetto di un'inchiesta: lo ha reso noto oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei. (LaC news24)
Giacomo Nilandi, voce dell'opposizione, spiega come il 28 dicembre sia stato informato dai ragazzi di Officina 31021 dell'esposizione dello striscione in via Zermanesa, all'altezza del supermercato Cadoro per chiedere la liberazione di Cecilia Sala, giornalista e podcaster italiana detenuta a Ervin in Iran dal 19 dicembre. (ilgazzettino.it)
Esiste una sola strada praticabile per liberarla prima che resti segnata per sempre nel corpo e nella mente: pagare il riscatto che propongono i suoi sequestratori, rimandando a casa per i festeggiamenti con i suoi cari lo svizzero-iraniano Abedini, presunto (non è ancora stato condannato neppure in primo grado) fabbricatore e commerciante di droni del suo Paese. (il Giornale)
Se qualcuno volesse farsi un'idea del perché, dal punto di vista politico, l'Unione Europea nel mondo non conta una fava, vada a rileggersi le dichiarazioni che Kaja Kallas, nuovo Alto Commissario Ue alla politica estera e di difesa ha rilasciato nei giorni scorsi a proposito della detenzione in Iran di Cecilia Sala, la blogger italiana pretestuosamente arrestata per una misteriosa (Inside Over)
Il caso si consuma al margine di un conflitto internazionale tra gli Stati Uniti e il nostro paese che impone una soluzione politica», dice amareggiato Amir, uno dei rari giornalisti iraniani che stanno seguendo il caso di Cecilia Sala in Iran. (il manifesto)