Il Consiglio di Stato boccia i limiti dei comuni contro gli affitti brevi. “Non possono essere vietati”
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“L’attività di locazione di immobili, anche a finalità turistica, che sia esercitata in forma non imprenditoriale, non è soggetto a poteri prescrittivi e inibitori della pubblica amministrazione”. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato (il massimo organo di giustizia amministrativa, ndr), con la sentenza 2928/2025, che boccia una sentenza del Tar della Lombardia, sezione distaccata di Brescia, che aveva “erroneamente riconosciuto al Comune di vietare la stipula di contratti di locazione a finalità turistica”. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri media
2928 del 7 aprile 2025, accogliendo il ricorso del Comune di Sirmione, ha respinto e dichiarato inammissibili tutte le censure proposte contro il Regolamento Comunale che disciplina le locazioni turistiche. (Corriere Brescia)
La sentenza del Consiglio di Stato, la numero 2928/2025, è del marzo scorso e si basa sul ricorso presentato da una cittadina contro il Comune di Sirmione, la cui amministrazione è stata tra le prime in Italia (recenti sono gli interventi in tal senso anche da parte di Firenze, Bologna, Roma, Venezia) a provare a porre qualche limite alla proliferazione degli affitti brevi. (Corriere Brescia)
C’è stato un certo fervore dopo la sentenza del Consiglio di Stato sugli affitti brevi (che ha bocciato il Comune di Sirmione, che voleva impedire a un privato di aprire una locazione turistica) del 7 aprile, anche a causa di articoli di stampa che hanno lasciato intendere, incautamente, che avrebbe creato un precedente. (Il Fatto Quotidiano)
Una sentenza del Consiglio di Stato, sfavorevole alle limitazioni introdotte dal Comune di Sirmione (Brescia), agita le acque politiche fiorentine e riapre il dibattito sulla possibilità di frenare l’invasione degli affitti turistici brevi in assenza di una normativa nazionale. (Corriere Fiorentino)
La decisione con cui il Consiglio di Stato ha bocciato il rifiuto opposto dal Comune di Sirmione a un privato che intendeva usare una sua proprietà per affitti turistici ha provocato una scossa tellurico-politica i cui effetti si sono sentiti anche nelle altre città, Firenze in testa, che hanno cercato di regolamentare questa attività. (ADUC)
Il regolamento sui brevi periodi, che molte città italiane come Venezia, Firenze e Milano hanno adottato per gestire l'overtourism e le difficoltà legate agli affitti, rimane comunque valido, con l'obbligo per i comuni di garantire che gli appartamenti siano idonei all'abitazione. (Tgcom24)