Quando Romiti mi disse: “L’ho voluta conoscere perché voglio capire cosa pensano i comunisti”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Io volevo capire cosa pensava l’uomo che guidava la Fiat, lui cosa pensasse il partito dei suoi dipendenti.
Romiti capì allora che aveva spazio per rovesciare la situazione e assecondò in questo modo la promozione della marcia dei 40.000.
«Dell’offensiva del terrorismo che in quegli anni colpiva duro e faceva della Fiat e di Torino l’epicentro della sua azione omicida.
Quando conobbi l’Avvocato mi disse “Fassino, l’ho voluta conoscere perché in questa città ci sono due poteri. (La Stampa)
Ne parlano anche altri giornali
Così l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, uscendo dalla camera ardente di Cesare Romiti. "Quando ero presidente di Federmeccanica - ha raccontato Albertini - non mi ha mai fatto mancare la fiducia e il sostegno in una difficile trattativa. (Repubblica TV)
Cesare Romiti ci ha lasciati, uno tra i principali manager e imprenditori italiani. Un uomo che ha segnato la storia dell’economia italiana. (Virgilio Motori)
«Con lui avevo un buon rapporto, uomo di grande impegno ed energie e con una grande voglia di lavorare. Che comunque portarono a piani di investimento alternativi per il Mezzogiorno: la Fiat come industria italiana per lo sviluppo del Paese. (ciociariaoggi.it)
Romiti, l'ex sindaco di Milano Albertini: "Un grande uomo, mi convinse a candidarmi" in riproduzione..... Prima di lasciare spazio a tutti coloro che vorranno dare l'ultimo saluto a Cesare Romiti, la famiglia si è raccolta intorno a lui in forma privata. (La Repubblica)
Il Romiti intimo raccontato dalla famiglia. Cesare Romiti era molto legato alla famiglia e soprattutto ai 5 nipoti e ai 4 pronipoti. Braccio destro dell'avvocato Agnelli durante gli anni in Fiat, venuto a mancare all'età di 97 anni, ha marcato la storia industriale italiana del Novecento. (Rai News)
La narrazione oggi prevalente, ben diversa rispetto a qualche anno fa quando Romiti era a capo di RCS, è quella di Romiti manager cattivo e Ghidella ingegnere bravo, ma si può dire che avessero ragione entrambi. (Indiscreto)