Armi al posto di aiuti umanitari: la scoperta all'aeroporto di Pisa
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Tutti hanno evitato di sorvolare lo spazio aereo dell'Ungheria, che non permette il passaggio di carichi militari verso l'Ucraina dal proprio territorio
"Denunciamo con forza - prosegue l'Usb - questa falsificazione che usa cinicamente la copertura umanitaria per continuare ad alimentare la guerra in Ucraina".
Così si sono rifiutati di caricare il materiale e si sono rivolti all’Unione sindacale di base (Usb) che ha denunciato pubblicamente il fatto. (TrentoToday)
Se ne è parlato anche su altri media
Un'amara e terribile sorpresa, che conferma il clima di guerra nel quale ci sta trascinando il governo Draghi. I voli militari verso la Polonia. Tra l'1 marzo e il 13 marzo ci sono stati almeno 27 voli militari dell'aeronautica militare italiana partiti dagli aeroporti di Pisa, Pratica di mare e Grosseto e diretti in Polonia, alla base Nato di Rzeszow (Today.it)
“L’attività – conclude il comunicato – è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile dell’aeroporto militare ‘Galilei’, anziché, come avviene usualmente, all’interno dei parcheggi aeroportuali militari, per l’eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto” (Dire)
L’Unione Sindacati Base parla di “voli di morte mascherati da aiuti umanitari”. Uno sciopero, al quale farà seguito una manifestazione dei lavoratori aeroportuali di Pisa aderenti all’Usb. (Secolo d'Italia)
Quali sono i rischi che stanno correndo il personale dell’aeroporto civile G. Il nostro paese è di fatto in guerra con la Russia, a causa della decisione del governo Draghi di inviare armi all’Ucraina (PisaToday)
Si infuoca la discussione sul carico di armi che sarebbe dovuto partire dall’aeroporto civile di Pisa, in Toscana, diretto verso l’Ucraina. A noi parlamentari non ci è dato sapere a chi l’Italia fornisce le armi e questo è molto preoccupante (ilGiornale.it)
Alle dichiarazioni espresse nel comunicato sindacale è arrivata la risposta da parte dello Stato Maggiore della Difesa. Lo Stato Maggiore della Difesa ha replicato con una nota, ma l’episodio ha destato preoccupazione dopo la circolare diramata nella giornata di martedì sul war fighting. (Thesocialpost.it)