Casole d’Elsa è sul tetto del mondo: alla Pramac si festeggia il trionfo di Jorge Martin in MotoGP

Casole d’Elsa è sul tetto del mondo: alla Pramac si festeggia il trionfo di Jorge Martin in MotoGP
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Siena News SPORT

La capitale globale del motociclismo è a Casole d’Elsa, che oggi festeggia il trionfo targato Pramac e Jorge Martin nella MotoGP. Nella sede dell’azienda c’erano tutti, dipendenti e famiglie, a seguire la gara di Barcellona che ha incoronato il pilota spagnolo del team Pramac Racing campione del mondo. Così il piccolo borgo della nostra provincia entra oggi nella storia dello sport. Pramac è presente in MotoGP dal 2002 e, dopo aver conquistato l’anno scorso il titolo di Team world champion, la prima volta di un team indipendente, quest’anno ha già portato a casa il titolo di Best indipendent team. (Siena News)

Su altre testate

Jorge Martin , appena incoronato campione del mondo con il team Pramac , ha annunciato il suo passaggio ad Aprilia per il 2025 . La decisione della casa di Borgo Panigale di puntare invece su Marc Marquez come compagno di squadra di Francesco Bagnaia ha innescato una serie scossoni. (Quotidiano Motori)

Noale riparte con una coppia di piloti nuova e tutta di grande talento con anche Marco Bezzecchi che approda in sostituzione di Aleix Espargaro, pronto ad avviare la nuova carriera di tester Honda dopo aver lasciato ieri a Barcellona le corse. (Quotidiano Sportivo)

Dall'Igna: "Sappiamo cosa migliorare, complimenti a Martin e Pramac" "Mi preme sottolineare la bravura di tutte le persone a casa che hanno reso possibile questi numeri. Questo è uno sport e bisogna essere sportivi, dobbiamo mettere a disposizione ai nostri piloti il miglior materiale possibile, questo è quello che abbiamo fatto". (Moto.it)

Pramac campione della MotoGp con Jorge Martin, la festa in azienda a Casole d'Elsa

Neppure i bambini sono esentati. Il vantaggio su Pecco Bagnaia è rassicurante: 19 punti che gli consentono di poter finire addirittura nono in caso di vittoria del rivale. (Corriere Fiorentino)

Lo ha fatto amaramente (e in silenziosa polemica) il centauro spagnolo, viceversa è stato più freddo e razionale il congedo della struttura italiana. Il destino ha voluto che due “figli prediletti” di Ducati abbiano trovato la propria definitiva consacrazione proprio nell’anno in cui hanno deciso di interrompere i rapporti con la Casa di Borgo Panigale. (OA Sport)