Sarri contro i calendari affollati: “Se sono io a lamentarmi apriti cielo…”

Il tecnico Maurizio Sarri ha parlato dei calendari troppo affollati ma non solo. Ecco le sue parole in merito... Lorenzo Focolari Redattore 12 giugno - 12:07 In esclusiva al Corriere della Sera ha parlato Maurizio Sarri che ha detto: "Calendari affollati e terreno di gioco spesso non all’altezza? Sì lo ribadisco. Il punto è che lo hanno detto anche Klopp e Guardiola ma nessuno ha commentato, se è Sarri a lamentarsi e allora apriti cielo”. (Il Milanista)

La notizia riportata su altre testate

OBBLIGO – A Napoli c’è grande fermento per l’approdo in panchina di Antonio Conte. Allo stesso tempo, però, ci sono anche grandi aspettative sull’andamento della prossima stagione, dopo aver concluso quella attuale al decimo posto in classifica. (Inter-News)

Sarri torna sullo scudetto perso: "Errore clamoroso di Orsato in Inter-Juve. I miei giocatori piangevano" (L'Interista)

Maurizio Sarri ha da poco concluso la sua esperienza alla Lazio, ma non ha ancora ricevuto proposte, quantomeno da club di Serie A, come lui stesso ha spiegato al Corriere della Sera: "Purtroppo è così. (Tutto Napoli)

SARRI, Prosegue lo sfogo: "La Fiorentina era adatta a me"

Maurizio Sarri ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato così del suo momento: "Se ho ricevuto chiamate? Non da club italiani, purtroppo. E sinceramente un po’ mi spiace, c’erano panchine libere in squadre che immaginavo potessero fare per me. (Milan News)

Era il minuto 57 di Inter-Juventus del 2017, Pjianic, già ammonito, entra pericolosamente su Rafinha, Orsato è lì ad un paio di metri, ma non interviene. Per tutti i tifosi del Napoli è l’esatto momento in cui lo scudetto, che dopo il gol all’89’ di Koulibaly allo Stadium di sei giorni prima, dal capolouogo partenopeo fa veloce ritorno a quello piemontese. (Internapoli)

Non sono stato interpellato neanche per una chiacchierata. E sinceramente un po’ mi spiace, c’erano panchine libere in squadre che immaginavo potessero fare per me. (Firenze Viola)