La Meloni, la Ue e quei giochi di sponda per dare un posto all'Italia

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PNRR Ponte sullo Stretto Migranti

Per comprendere appieno la partita europea e ciò che ne potrebbe venire all'Italia bisogna guardare i fatti in trasparenza, cioè osservare cosa si intravede sotto la tela ufficiale del voto dei partiti di governo italiani sulla von der Leyen: il sì di Forza Italia, il no non conclamato del partito della premier e il no ideologico iperpubblicizzato della Lega. Partendo dalle parole che il ministro degli Esteri Antonio Tajani, l'uomo di collegamento del Ppe con la Meloni, non si è mai stancato di ripetere nelle ore convulse che hanno preceduto l'elezione della von der Leyen: «Il nostro obiettivo principale è l'elezione di Ursula (il Giornale)

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La maggioranza che ha sostenuto la riconferma di Ursula von der Leyen, che si è fondata sull'appoggio dei Verdi "è artefatta e non reggerà", con i popolari che prima hanno criticato il Green Deal, poi hanno permesso agli ecologisti di diventare "ago della bilancia". (EuropaToday)

Perché? "Perché abbiamo ascoltato gli impegni programmatici solo ieri mattina, e si è svelato un intento programmatico spostato a sinistra con un rilancio di politiche ideologiche sull’ambiente e obiettivi ancora più stringenti sul Green deal. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ma la premier ha scelto di non metterci la faccia. E la voce. (Open)

Tajani esulta: “Forza Italia centrale in Europa. Elezione von der Leyen rassicura i mercati”. E appoggia (con Lollobrigida) Fitto commissario

Ha ottenuto nella plenaria da Strasburgo 401 voti, esattamente la somma di Ppe, S&D e Renew, la sua maggioranza formale, tant’è che il capodelegazione di Forza Italia Fulvio Martusciello ci ha giocato, sostenendo provocatoriamente che la maggioranza è stata “compatta”, neutralizzando un po’ di franchi tiratori “tra i Socialisti” con i voti dell’Ecr. (Adnkronos)

Non è solo la visione della leader tedesca ma è anche un amalgama delle richieste e delle proposte arrivate in queste settimane dai partiti con cui si è confrontata per formare la maggioranza (AGI - Agenzia Italia)

“L’elezione di Metsola e von der Leyen è un segnale chiaro che diamo ai mercati di stabilità”. Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli esteri e leader di Forza Italia, a margine dell’Assemblea nazionale di Coldiretti a Roma, fa il punto all’indomani del bis di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea. (Il Fatto Quotidiano)