San Clemente (RN): Città Teatro presenta "L’Aragosta" di Francesco Gabellini, con Francesca Airaudo

Nuova produzione con la scenografia di Paul Mochrie (scenografo e stilista) e la regia di Davide Schinaia.
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 "L' aragosta", ultimo testo di Francesco Gabellini, con Francesca Airaudo, presentato in forma di lettura, come primo studio, nel marzo del 2023 al teatro di Villa Torlonia, dopo il debutto come messa in scena al Teatro Villa di San Clemente.
La produzione si avvale della scenografia di Paul Mochrie (scenografo e stilista) e della regia di Davide Schinaia.

Il sodalizio artistico tra Francesco Gabellini e Francesca Airaudo dura ormai da anni, ma questa volta il testo che Gabellini ha scritto, quasi di istinto e “su misura” per l’Airaudo stimola l’attrice a dirigersi verso un nuovo utilizzo della lingua e di tutta la messa in scena

Nel monologo, infatti, l'attrice alterna il dialetto romagnolo alla lingua italiana, quasi a mescolare la memoria alla riflessione, la lingua "madre" (quella che, come si è detto nel pre- spettacolo, ti viene insegnata solo dalla madre o dalla nonna) alla lingua ufficiale.

Il testo di Gabellini ci parla della solitudine di una donna che continua il suo dialogo quotidiano con il marito scomparso, il quale non risponde, come sempre (“noi due non siamo mai stati una coppia da baci, abbracci, carezze, perché non avevamo tempo”) , insieme di ironia e dramma per chi avrebbe invece bisogno di dialogo e relazione.

Tutto sembrerebbe chiudersi senza via d'uscita per lei e per la sua solitudine, quando arriva misteriosamente una aragosta.

Da dove una aragosta, mai prima d'ora, e perchè ?

Quando l’aragosta, "un’animale molle e delicato ricoperto da una corazza. La sua corazza però non cresce con il corpo interno", cresce, la corazza diventa stretta e l’animale si sente sotto pressione e a disagio. Così va sotto una formazione di rocce per proteggersi dai predatori, si libera del vecchio e scomodo guscio e aspetta che gliene cresca un altro a misura. Questo processo avviene più volte nella vita di una aragosta, in corrispondenza con i vari passaggi della sua crescita e, in questo senso, è una metafora della vita che cambia.

E, allora, secondo la Dottrina "Ogni volta che lascerai il tuo vecchio guscio e sceglierai di crescere, costruirai una forza nuova in te. E in questa forza troverai nuove capacità di amare te stessa e di amare coloro che ti sono accanto... di amare la vita stessa!

In scena, accompagnando questa mutazione, non più in bianco come nella anteprima di qualche mese fa ma in verde smeraldo, Francesca Airaudo si mostra artista matura, sia nell'uso del dialetto per il quale aveva detto:

«Al dialetto mi sono avvicinata una quindicina d’anni fa, è vero che non lo parlavo, ma sono cresciuta in una casa di dialettofoni; che ancor oggi fanno veglie in dialetto. A un certo punto l’ho voluto parlare in scena».

Sia perchè qui va oltre: essa pure compie una mutazione e ci ricorda i personaggi che, già agli inizi, Giulietta Masini ci fece vivere con passione vera e con grande empatia.


Teatro Giustiniano Villa, San Clemente
STAGIONE TEATRALE Novembre – Dicembre 2023/prima parte
VILLA TEATRO CLUB, la stagione della leggerezza

Città Teatro Presenta

L’Aragosta
di Francesco Gabellini,
con Francesca Airaudo
costumi Paul Mochrie
regia Davide Schinaia.

Nuova produzione 2023/2024 .

Ufficio Stampa