MAIRE, Il Presidente Fabrizio Di Amato commenta l’accordo con Adnoc

MAIRE firma accordo con la Abu Dhabi National Company Adnoc per portare 30mila maestranze italiane e 1.500 ingegneri negli Emirati Arabi e realizzare un mega impianto di trattamento del gas: l’intervista al Presidente Fabrizio Di Amato
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MAIRE sigla accordo da 8,7 miliardi con Adnoc ed esporta l’ingegneria nazionale negli Emirati Arabi. Il Presidente Fabrizio Di Amato spiega: il contratto prevede la realizzazione di “un grande impianto sulla terraferma per il trattamento del gas e per separare tutta la CO2 per poi stoccarla nei pozzi esausti”.

MAIRE, Il Presidente Fabrizio Di Amato commenta l’accordo con Adnoc

Fabrizio Di Amato: esportiamo l’ingegneria Made in Italy per contribuire attivamente alla decarbonizzazione

Un accordo dal valore di 8,7 miliardi è stato siglato tra il Gruppo MAIRE, presieduto da Fabrizio Di Amato, e la società di Abu Dhabi Adnoc. Il contratto prevede che oltre 30.000 talenti italiani, guidati da 1.500 ingegneri del Gruppo, lavoreranno nell’Emirato per la realizzazione di un grande impianto di trattamento del gas e separazione di CO2. “C’è voluto un anno e mezzo di lavoro, tra aspetti tecnici e la pre-qualifica. E ora siamo pronti, grazie al lavoro straordinario dell’Amministratore Delegato Alessandro Bernini e di tutto il team”, ha commentato il Presidente Fabrizio Di Amato, secondo il quale l’accordo avrà un forte impatto anche “su tutta la nostra filiera italiana, fino al 40% del valore del contratto”. Quella con Adnoc è una partnership di “lungo corso”, come dimostrano i 17 miliardi di lavori svolti dal 2001 ad oggi. Trattandosi della “zona del mondo che ha i maggiori investimenti nella trasformazione energetica rivolta alla decarbonizzazione dei processi”, MAIRE ha deciso di mettere in campo tutto il proprio know-how, esportando la “storica capacità dell’ingegneria nazionale” e contribuendo così a questa importante svolta.

Fabrizio Di Amato: gli obiettivi ESG di MAIRE attraggono investitori e giovani talenti

Il contratto in questione rappresenta un importante step per il raggiungimento degli obiettivi ESG (Environmental, Social and Governance) del Gruppo previsti dal piano strategico. Sono stati proprio questi a far sì che il prestito obbligazionario da 200 milioni legato a obiettivi di sostenibilità fosse tanto apprezzato dagli investitori, concludendosi in soli tre giorni. Gli investitori non sono però i soli ad essere attirati dalle ambizioni di sostenibilità di MAIRE. Sono sempre di più infatti i talenti che la società attrae perché “capace di innovare e raccogliere sfide”. “Oggi – racconta Fabrizio Di Amatoi giovani sono realmente attenti alla sostenibilità e in MAIRE trovano un luogo di lavoro dove poter coltivare le proprie ambizioni, con una visione sul mondo che guarda al futuro. I giovani apprezzano che il Gruppo raggiungerà la neutralità carbonica entro il 2030. Ma anche che, per esempio, il nostro responsabile Salute, sicurezza e ambiente è una donna”. Da inizio anno ad oggi sono circa 1.800 le persone assunte dal Gruppo e di queste 1.100 sono ingegneri.

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