Decreto Flussi: Meritocrazia Italia propone il correttivo ad alcune criticità

Meritocrazia propone il coinvolgimento delle agenzie per il lavoro private con autorizzazione ministeriale, specializzate nella ricerca e selezione del personale, e la concessione dell’accesso alla banca dati presente nelle comunicazioni telematiche di assunzione, cessazione e trasformazione dei rapporti di lavoro.
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

L’ultimo decreto flussi ha introdotto una procedura semplificata per la domanda di nulla osta e fissato il limite massimo di ingresso a 82.705 lavoratori stranieri, divisi in 44.000 unità stagionali e 38.705 tra lavoro subordinato e autonomo, nei settori dell’autotrasporto, edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare e della cantieristica navale.

Il click day che ha dato il via alle richieste di assunzione è stato lo scorso 27 marzo ed è stato un vero e proprio boom, nonostante il termine ultimo fosse il 31 dicembre.

La semplificazione della procedura ha fatto la sua parte: ogni richiedente può presentare una o più domande attraverso lo Spid (senza il limite precedente fissato a 5), e non sarà più obbligatorio fare richiesta di profilazione dell’utente alla Prefettura. L’iter è stato snellito per facilitare il meccanismo di accesso al portale informatico dedicato per la presentazione delle richieste.

Un’importante novità è l’attenzione che i datori di lavoro dovranno prestare per verificare che non sussistano altri lavoratori in Italia disponibili a ricoprire il posto per il quale si intende far arrivare personale dall’estero. Tale controllo va compiuto inviando al Centro per l’impiego, territorialmente competente, un modulo editabile con la richiesta di personale. Il CPI, entro 15, giorni inoltrerà al richiedente i nominativi con i profili richiesti; il datore di lavoro a seguito di colloquio con i candidati darà riscontro al CPI con un ulteriore modello editabile, indicando se i candidati siano o meno in linea con i profili ricercati. Qualora non lo siano, il CPI autorizza il datore di lavoro ad accedere ai flussi migratori stabiliti dal decreto.

Ulteriore importante novità, in parte già sperimentata in occasione del decreto Flussi 2021, è che, trascorsi 30 giorni dalla presentazione delle domande senza che siano emerse ragioni ostative, il nulla osta viene rilasciato automaticamente e inviato telematicamente alle Rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi di origine, che dovranno rilasciare il visto di ingresso entro venti giorni dalla relativa domanda

Nonostante i termini ampi previsti, già il primo giorno le richieste presentate sono risultate il triplo delle quote disponibili, circa 240.000 domande, con la conseguenza che il Ministero del Lavoro ha avviato un confronto con le parti sociali per analizzare il fabbisogno delle imprese e determinare le quote massime ideali per il prossimo triennio. Le parti sociali, dal canto loro, hanno chiesto con urgenza un nuovo decreto flussi per poter assorbire le domande eccedenti le quote previste. Secondo Coldiretti ci sarebbe bisogno di almeno 10.000 lavoratori nelle campagne italiane ma l’agricoltura non è il solo settore in difficoltà perché anche Assindatcolf (Associazione sindacale Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico) chiede di allargare il decreto flussi anche a colf e badanti, finora esclusi, perché il settore necessiterebbe di circa 23.000 lavoratori all’anno.

 

Meritocrazia Italia accoglie con favore le semplificazioni delle procedure e degli iter, ma allo stesso tempo si interroga sull’effettiva possibilità di realizzare un efficace matching tra domanda e offerta, carente sinora anche per il processo, mai ultimato, di riqualificazione degli intermediari nel mondo del lavoro. Non è certo che i CPI, nei 15 giorni massimi di attesa per il lasciapassare, riescano a contattare tutti i profili esistenti all’interno del database, tra i percettori di reddito di cittadinanza, di sussidi di disoccupazione, di Cassa Integrazione o disoccupati in genere; né se l’organico possa far fronte a tale mole di lavoro in così poco tempo, perché non si spiega come sia possibile, che tra le migliaia di lavoratori italiani in cerca di occupazione non si sia riusciti a trovare, nel tempo, personale in settori che non richiedono alta qualifica professionale ma competenze  di base.

Meritocrazia propone il coinvolgimento delle agenzie per il lavoro private con autorizzazione ministeriale, specializzate nella ricerca e selezione del personale, e la concessione dell’accesso alla banca dati presente nelle comunicazioni telematiche di assunzione, cessazione e trasformazione dei rapporti di lavoro. Mediante tale sistema, in pochissimo tempo i CPI potrebbero individuare i profili ricercati con determinate competenze, oltre ad avere conoscenza immediata di tutti i lavoratori disoccupati presenti in un determinato territorio, idonei a svolgere ed accettare proposte di lavoro che richiedono competenze di base. 

Stop war.

Roma, lì  04 Luglio 2023                       

Meritocrazia Italia 

Il Presidente Walter Mauriell

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