Festival dello Spirito, un ciclo di eventi sulla cultura della fede

Un ciclo di eventi per valorizzare e condividere testimonianze di spiritualità, vocazione e fede. La città di Arezzo ospiterà la prima edizione del Festival dello Spirito che, tra sabato 2 marzo e sabato 23 marzo, proporrà un intenso calendario di appuntamenti con ospiti di spessore nazionale e internazionale che permetteranno di approfondire le diverse forme di annuncio della Parola nel corso dei secoli: dai testi sacri alle arti, fino ai più recenti mezzi di comunicazione.
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Arezzo, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi)

Un ciclo di eventi per valorizzare e condividere testimonianze di spiritualità, vocazione e fede. La città di Arezzo ospiterà la prima edizione del Festival dello Spirito che, tra sabato 2 marzo e sabato 23 marzo, proporrà un intenso calendario di appuntamenti con ospiti di spessore nazionale e internazionale che permetteranno di approfondire le diverse forme di annuncio della Parola nel corso dei secoli: dai testi sacri alle arti, fino ai più recenti mezzi di comunicazione. L’iniziativa è promossa da Serra Club Arezzo, Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e associazione culturale Almasen con i patrocini di Comune di Arezzo e Fondazione Beato Junipero Serra, e con il sostegno di numerose realtà locali che hanno accolto l’invito a sostenere un progetto unico nel suo genere nel panorama nazionale. «Il Festival dello Spirito - commenta monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, - è un’occasione importante per ritrovare una particolare vitalità nella nostra città e Diocesi a partire dalla profondità e dal valore spirituale che trasuda il nostro territorio. Basterebbe guardare al ricchissimo patrimonio d’arte che custodiamo per respirare spiritualità. Allora ciò che viene proposto nelle varie iniziative del festival sono tutte occasioni per scoprire e vivere l’anima più profonda della città di Arezzo. Una vera città dello Spirito».

L’apertura del Festival dello Spirito sarà la lettura no stop del Nuovo Testamento dalle 15.00 di sabato 2 marzo alle 18.00 di domenica 3 marzo nella Chiesa dei Santi Michele e Adriano in Corso Italia con una staffetta che coinvolgerà rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari, ma anche cittadini, studenti, associazioni, gruppi scout e istituti con la finalità di dar vita a un momento di inclusione e partecipazione collettiva. Il programma proseguirà poi alle 17.00 di sabato 9 marzo quanto la città verrà invasa da quasi cinquecento coristi provenienti da oltre trenta formazioni dalla Diocesi e dalle Diocesi limitrofe per un grande concerto nella Cattedrale di Arezzo con la direzione e le musiche di monsignor Marco Frisina (direttore del coro della Diocesi di Roma). «Una prima assoluta per la città - sottolinea il vicesindaco Lucia Tanti, - e un messaggio di grande significato che auspichiamo coinvolga il più possibile la cittadinanza. Ciascun individuo che compone una comunità muove dalla propria coscienza e coglie le manifestazioni attraverso le quali lo Spirito tocca ogni forma di sapere e di creatività umana. Per i cattolici lo “Spirito” acquista “santità” e valore assoluto come parte integrante della Trinità. Ma anche per i laici lo “Spirito”, hegelianamente, è un orizzonte più ampio per andare oltre alla personale immediatezza. Mi preme sottolineare come questo festival cominci e finisca con la “Parola”, uno strumento particolarmente evocativo fin “dal principio”: il Verbo delle sacre scritture, la sua declinazione moderna nella comunicazione e la “pace” in tutta la sua drammatica attualità. Dai tempi della Genesi al marzo 2024, il percorso dello Spirito non è concluso: ci auguriamo che continui a guidarci in tutte le sue accezioni».

La trasmissione della Parola attraverso l’arte sarà il filo conduttore anche del terzo fine settimana del Festival dello Spirito, con il doppio appuntamento di sabato 16 marzo. La mattina per le scuole e il pomeriggio per la cittadinanza saranno proposte le visite guidate ai capolavori della pittura presenti in alcune tra le principali chiese della città tenute dalla dottoressa Liletta Fornasari e accompagnate dalle catechesi di padre Francesco Bartolucci, mentre il Teatro Petrarca ospiterà alle 21.00 la rappresentazione dell’opera “Il mio Gesù” del musicista e paroliere Beppe Dati. I cittadini potranno nuovamente immergersi in questo percorso emozionale e spirituale nel gran finale di sabato 23 marzo quando, alle 16.30, la Basilica di San Francesco sarà sede di un dibattito dal titolo “Etica della comunicazione. Esperienze e testimonianze di spiritualità” con relatori, tra gli altri, Vincenzo Morgante (giornalista e direttore di Tv2000) e Piero Damosso (giornalista, scrittore e caporedattore del TG1 Rai). Questo momento sarà anticipato venerdì 22 marzo dalla proiezione continuativa nella Chiesa dei Santi Michele e Adriano del lungometraggio “Il Cantico dei Cantici” con l’attrice Alessandra Bedino per la regia di Fernando Maraghini e, alle 18.00, dalla presentazione del libro “Può la Chiesa fermare la guerra?” dello stesso Damosso nella Sala Grande di Giustizia del Palazzo Vescovile. Il Festival dello Spirito ha trovato il contributo e il sostegno di numerose realtà del territorio quali Estra, Banca Patrimoni Sella & C., TCA, Banca di Anghiari e Stia, Atam, Farmacie Comunali di Arezzo, Lfi, Nuove Acque, Top Cartolerie, Tecem Data e Vieri Dischi. «Il Festival dello Spirito - conclude Alessandro Melis, presidente del Serra Club Arezzo, - permetterà di approfondire il cambiamento del linguaggio, dell’annuncio, della trasmissione della fede e della vocazione attraverso specifiche aree tematiche. I diversi appuntamenti permetteranno di ascoltare voci e modalità comunicative per stimolare il dialogo e il rispetto del prossimo, con l’intenzione anche e soprattutto di intercettare il pubblico giovanile e di condividere con loro il bello della Parola di Dio e della spiritualità attraverso varie forme di espressione, ascolto e meditazione, andando in controtendenza rispetto all’attuale contesto pervaso da comunicazioni fatue e messaggi ingannevoli».