ANOHNI AND THE JOHNSONS "It's time to feel what's really happening" Palazzo Mauro De André, RAVENNA

L'artista lancia una sfida: "È ora di sentire cosa sta realmente accadendo". Sabato 15 giugno 2024, ore 21:00, in esclusiva per l’Italia
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

RAVENNA FESTIVAL

Sabato 15 giugno 2024,  ore 21:00

Viale Europa, 1 - Ravenna

ANOHNI and the Johnsons
It’s time to feel what’s really happening

in esclusiva per l’Italia

Per la prima volta in dieci anni, ANOHNI presenta una serie di concerti con The Johnsons, e, in un’epoca di sconvolgimenti, lancia una sfida: It’s Time to Feel What’s Really Happening (È ora di sentire cosa sta succedendo davvero). Dalla fondazione del gruppo, nel 1998, ha stabilito un percorso unico, con un focus su temi animisti ed eco-femministi: il suo viaggio musicale ha spaziato dall’elettronica sperimentale all’avant-classic, dalla dance al soul. Dopo successi e riconoscimenti, tra cui una nomination all’Oscar come miglior canzone per l’elegia ambientalista Manta Ray, ANOHNI continua a perseguire coraggio, resilienza e compostezza di fronte a un paesaggio contemporaneo senza precedenti: «per me non esiste una tregua celeste; la creazione è un continuum spettrale e femminile e noi rimaniamo una parte inalienabile della natura».

Nel concerto ANOHNI  attinge dal suo nuovo album My Back Was A Bridge For You To Cross e da brani provenienti da tutto il suo catalogo.

ANOHNI è affiancato da nove musicisti tra cui Julia Kent (violoncello), Maxim Moston (violino), Mazz Swift (violino), Doug Wieselman (polistrumentista) Leo Abrahams (chitarrista), Gael Rakotondrabe (pianoforte), Sam Dixon (basso) , Chris Vatalaro (batteria) e Jimmy Hogarth (chitarrista/produttore) e Johanna Constantine (danza).

In risposta a un momento di sconvolgimento, ANOHNI lancia una sfida: "È ora di sentire cosa sta realmente accadendo".

" Per salvare il mondo, dovremo perdonare noi stessi"...

L'artista parla nel suo nuovo album, My Back Was a Bridge for You to Cross , che la allinea esplicitamente alla tradizione della musica di protesta americana.

Ufficio Stampa
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