L’odissea della prescrizione, Meritocrazia Italia invoca una riforma organica, chiara, completa e definitiva

MI: La giustizia sia prima di tutto giusta, non solo performante
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

Definitivamente approvato alla Camera il quinto intervento legislativo nell’arco di meno di venti anni in tema di prescrizione.

Vero che l’istituto è complesso.

Alla finalità special-preventiva, legata alla rieducazione della pena, che a sua volta si deve completare con la tempestività della reazione, e alla finalità general preventiva, legata, invece, alla perdita del ricordo sociale del reato che è consustanziale all’interesse pubblico a non appesantire la macchina processuale per contrastare fatti eccessivamente remoti, si aggiungono, va da sé, il diritto di difesa e il diritto all’oblio dell’imputato.

In questo delicatissimo sistema di equilibri, la nuova proposta prevede una sospensione della prescrizione per 24 mesi dopo la sentenza di condanna in primo grado e per 12 mesi dopo la conferma della condanna in appello, con la precisazione che, se la sentenza di impugnazione fosse tardiva, la prescrizione riprenderebbe il suo corso computando ai fini del calcolo del termine il precedente periodo di sospensione, di cui si terrebbe conto altresì in caso di successivo proscioglimento o di annullamento della condanna in appello o in Cassazione ai medesimi fini.

Nello spirito della riforma è recuperare la funzione primigenia della prescrizione nel rispetto del garantismo costituzionale che ne ha ispirato la costruzione, contro il precedente assetto a vocazione giustizialista che metteva a repentaglio il diritto di difesa, nella convinzione che le pressioni di giustizia sociale, spesso alimentate dal contesto mediatico, o abbinate a zone franche lasciate all’arbitrio del giudicante esigessero una richiesta indiscriminata di condanna anche nei casi in cui obiettivamente si affievolisce l’interesse pubblico a perseguire fatti ormai non più idonei a ricevere sanzione penale.

La maggiore perplessità che si coglie nei commenti a caldo alla notizia dell’approvazione da parte della Camera della riforma riguarda il fatto che la sua entrata in vigore potrebbe comportare un disallineamento rispetto agli obiettivi PNRR che la Cartabia aveva invece considerato prioritari. In effetti sarebbero in gioco 3 miliardi di fondi e il dato statistico della riduzione del 29% dei procedimenti (quindi superiore al target PNRR). Dei molti procedimenti penali dichiarati estinti per prescrizione, infatti, circa la metà si prescrivono già durante la fase delle indagini preliminari, un quarto nel corso del giudizio di primo grado e un altro quarto durante quello di appello a causa del sovraccarico degli uffici giudiziari e del proliferare di nuove incriminazioni secondo il sistema di monitoraggio PNRR

Non si può non notare, inoltre, che manca una norma di coordinamento che metta in ordine la selezione del regime di prescrizione da applicarsi ai singoli e differenti casi. E infatti, sul presupposto che in materia penale si applica la legge più favore al reo, esistono almeno 5 diversi regimi di prescrizione che potrebbero potenzialmente riguardare il numero elevatissimo di procedimenti a oggi ancora pendenti con ricadute sia in termini di efficienza che di durata della macchina processuale.

 

Su queste considerazioni, Meritocrazia Italia continua a invocare una riforma organica, chiara, completa e definitiva anche sul tema della prescrizione, eliminando la previsione di un processo sine die, e con rivisitazione del principio di obbligatorietà dell’azione penale per reati minori e/o immediatamente percepiti come sostanzialmente privi di concreta offensività, disponendo al contempo l’obbligatorietà del rispetto dei termini di durata delle indagini preliminari, accompagnata dalla previsione di sanzioni processuali in caso di mancato rispetto da parte del p.m., essendo del tutto inadeguata la sola previsione di sanzioni di tipo disciplinare.

 La giustizia sia prima di tutto giusta, non solo performante.

Stop war.

Roma, lì  28 Giugno 2024                      

Meritocrazia Italia 

Il Presidente Walter Mauriell

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